I riflettori su Mariah Carey non si spengono mai. Dopo la confessione shock in cui la cantante ha rivelato di soffrire di disturbo bipolare da ormai diciassette anni, arriva ai suoi danni un’altra accusa, stavolta per inadempimento contrattuale e violazione di alcune leggi sul lavoro. Già, un’altra, perché la prima vola Mariah era stata citata in giudizio dal suo ex bodyguard Michael Anello per discriminazioni razziali e molestie sessuali.
Nelle ultime ore il tabloid americano TMZ ha rivelato che l’ex manager di Carey, Stella Bulochnikov, ha accusato la cantante di non averla pagata, di aver violato una serie di normative come l’US Civil Rights Act (la legge per i diritti civili) e di non aver adempiuto regolarmente al contratto di lavoro stipulato con lei. Bulochnikov ha lavorato alla dipendenze di Mariah Carey dal 2014 al novembre del 2017,e ha anche rivelato di essere stata vittima di molestie sessuali da parte di Mariah Carey: stando a quanto riferisce, la cantante si spogliava frequentemente davanti a lei.
I legali di Carey hanno affidato a Page Six una breve dichiarazione: "Se queste affermazioni frivole e prive di fondamento saranno depositate, ci difenderemo con successo".