La lettera inviata dalla società dei Benetton è dedicata alla compagnia aerea, ma la preoccupazione principale riguarda la redditizia concessione di Autostrade per l’Italia, che garantisce centinaia di milioni di euro all’anno di profitti
di Gianni Dragoni
Alitalia, la storia di un salvataggio difficile
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Atlantia non potrà impegnarsi per il salvataggio di Alitalia se non finirà “l’incertezza” sul mantenimento della concessione ad Autostrade per l’Italia, sua controllata. È questo il cuore del messaggio che i vertici della società dei Benetton hanno fatto arrivare al governo, con una lettera inviata il 2 ottobre al ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.
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La lettera, di cui pubblichiamo il testo integrale, è dedicata ad Alitalia, ma la preoccupazione principale riguarda la redditizia concessione di Autostrade per l’Italia, che garantisce centinaia di milioni di euro all’anno di profitti.
La concessione dura fino al 2038, però per volontà del M5S il precedente governo ha avviato «il procedimento di caducazione», come ha ricordato il premier, Giuseppe Conte, il primo ottobre.
Secondo Atlantia il piano industriale di Alitalia, predisposto da Fs e Delta Airlines, i potenziali partner con cui la società dei Benetton dovrebbe formare la Newco Nuova Alitalia, «consente (…) al più un rischioso salvataggio con esiti limitati nel tempo» e non un rilancio. Atlantia afferma che Delta «non sembra interessata a prendere in considerazione» il ruolo di partner industriale di lungo termine.