Botta e risposta fra i leader del M5S e della Lega
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante la visita alla Novamont di Terni (Ansa, Federica Liberotti)
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Il Governo attuale sta «affrontando il tema dei migranti con il decreto sui rimpatri perché eravamo all’anno zero». Lo ha detto Luigi Di Maio, rispondendo alle polemiche sollevate da Matteo Salvini sul tema dei migranti. «Sul dislocamento dei migranti seguiamo semplicemente il suo
metodo da ministro degli Interni. Nei 14 mesi di Governo – ha sottolineato Di Maio – ha ridistribuito i migranti che arrivavano in tutti i centri sul territorio nazionale. È bene che in questi casi si taccia invece che fare propaganda».
GUARDA IL VIDEO – Migranti: 6mila rimpatri l’anno, accordi con 4 Paesi
Chi arriva viene redistribuito in Europa
«Durante i 14 mesi del precedente governo – sottolinea Di Maio – arrivavano continuamente barchini e imbarcazioni e sbarcavano migranti. Le Ong erano il 10%, il 90% erano piccole imbarcazioni. E come è sempre accaduto in questi 14 mesi chi sbarcava veniva ridistribuito nelle diverse regioni d’Italia». Adesso – dice ancora Di Maio – «abbiamo un altro tipo di meccanismo. Oggi chi arriva viene ridistribuito in Europa, chi arriva e non può stare qui deve essere riportato a casa. Ed è per questo con il nuovo decreto del piano rimpatri sicuri accorciamo i tempi per capire se una persona può stare qui o deve tornare a casa, da un anno o due anni a quattro mesi. Se può stare qui – ha concluso – deve stare in tutta Europa». Ed è diventat un tormentone il video che lo ritrae alla Giostra dell’Arme di San Gemini, mentre intona divertito “Che sarà” dei Ricchi e poveri.
Salvini a Di Maio: «Con voi e Pd sbarchi triplicati»
Immediato il commento del leader della Lega Matteo Salvini: «Con la Lega al governo sbarchi erano diminuiti del 70%, con il governo del Tradimento e delle Poltrone gli arrivi sono triplicati. Questi sono i fatti».
Orfini: Pd non litighi con Renzi, chiarisca i punti in agenda
E su Twitter interviene anche il deputato del Pd Matteo Orfini: «Prima della scissione nel Pd si litigava su Renzi. Dopo la scissione si litiga con Renzi. Non mi pare una strategia geniale. Se invece chiarissimo i punti della nostra agenda? Ne dico due io: Ius Culturae e abrogazione decreti sicurezza nei prossimi 100 giorni. Vedrete che funziona».
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