(ANSA) – ROMA, 11 OTT – “Quando l’ingiustizia diventa legge la resistenza diventa un dovere”: è il testo di uno dei tanti striscioni appesi la sera del 10 ottobre al Teatro Argentina di Roma. Palcoscenico prestigioso e spazio occupato da un’assemblea politica, voluta dal regista svizzero Milo Rau, che ha messo in scena “La rivolta della dignità – Resurrezione”, penultima tappa del suo Nuovo Vangelo.
Un progetto che unisce l’attualità con il teatro, il cinema con la politica, per raccontare un “nuovo messaggio” di fede, contemporaneo alla denuncia dell’immigrazione, del caporalato, del capitalismo sfrenato, dello sfruttamento il lavoro nero del Sud del Bel Paese.
Per farlo, Rau, celebrato come innovatore del teatro d’avanguardia internazionale, ha scelto come protagonista un Gesù nero, interpretato dall’attivista politico Yvan Sagnet, fondatore del progetto “No Cap” nelle campagne pugliesi per tutelare il lavoro dei migranti nella stagione della raccolta agricola.