Pubblicato il: 17/10/2019 10:39
Turismo e sostenibilità. I viaggiatori italiani hanno le idee chiare e chiedono più attenzione all’ambiente anche in vacanza, tanto che il 75% preferirebbe strutture ricettive plastic free. È quanto emerge dal nono Rapporto ‘Gli italiani, il turismo sostenibile e l’ecoturismo’ realizzato dalla Fondazione UniVerde in collaborazione con Noto Sondaggi e con la main partnership di Cobat, che quest’anno ha realizzato un focus sulla plastica monouso.
Il rapporto è stato presentato in occasione del convegno ‘Turismo e sostenibilità: le sfide per l’Italia’, che si è svolto oggi a Roma a palazzo Naiadi e organizzato dalla Fondazione Univerde, insieme al Touring Club Italiano con la collaborazione della piattaforma di attivismo Opera2030 e di SOS Terra Onlus. In particolare, secondo il rapporto, gli italiani sono consapevoli dei danni provocati dall’abbandono di plastica monouso nei mari, nei fiumi e nelle campagne e considerano il problema un’emergenza a cui si deve porre rimedio.
Secondo il presidente della Fondazione Univerde, Alfonso Pecoraro Scanio, dunque, “bisogna investire sul turismo sostenibile anche con incentivi ad hoc per sviluppare le imprese eco-turistiche e per ristrutturare i settori dell’ospitalità italiana. Occorre anche riconoscere finalmente, alle migliaia di laureati in discipline del turismo, un ruolo strategico nella programmazione e nella progettazione dei sistemi turistici territoriali del nostro Paese, secondo un chiaro indirizzo legato alla sostenibilità ambientale e sociale delle imprese”.
Tornando ai dati, presentati da Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi, emerge che nel 2019 cresce all’81% (+3% rispetto al 2018) la percentuale sul livello di conoscenza della definizione di “turismo sostenibile” inteso come quello che rispetta l’ambiente e cerca di ridurre il consumo di energia e di risorse del territorio. Oltre il 67% lo considera eticamente corretto e vicino alla natura.
Alla domanda se esiste oggi in Italia un’emergenza per i danni che il turismo può portare all’ambiente, è purtroppo in aumento il campione che ritiene che si tratti di un problema che riguarda il Paese in generale (56%), e il 48% dichiara di essere disponibile a spendere il 10 o il 20% in più per non danneggiare l’ambiente durante le proprie vacanze (+3% sopra la media delle rilevazioni degli ultimi otto anni).
Tra gli alloggi preferiti: B&B (in crescita al 39%), agriturismo (in aumento al 34%), albergo (33%). Prima di scegliere una struttura turistica, il 44% degli italiani (+3% stando alla media 2011-18) si informa sull’attenzione che ha per l’ambiente e il 77% utilizza internet per le ricerche. A dimostrare che la struttura sia attenta all’ambiente, per il 58% degli utenti (+3% rispetto alla scorsa ricerca) è la presenza di pannelli fotovoltaici, per il 34% l’uso di sistemi per il risparmio elettrico, per il 31% (+2%) il risparmio idrico e per il 18% (item testato a partire da quest’anno) essere “Plastic free”.
I turisti sostenibili sono attenti anche ai servizi offerti e valutano positivamente menù biologici o a km 0 (37%), raccolta differenziata (circa 37%), proposta di escursioni ecoturistiche (16%), ricariche o noleggio di auto elettriche o ibride (14%). Intorno al 10% gli item testati per la prima volta quest’anno: riduzione degli sprechi, Zero Waste e trasparenza nelle procedure per il riciclo di rifiuti.
A porre l’accento sul tema dei rifiuti è Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, sottolineando che “troppo spesso però ci si dimentica dell’economia circolare, che è alla base di tutte queste scelte, tanto che solo il 9% degli intervistati, quando si tratta di capire se un hotel ha attenzione per l’ambiente, cita il modello ‘zero waste’ e la politica di riduzione dei rifiuti. Economia circolare significa preservare il territorio e dunque favorire il turismo”.
Per questo, aggiunge Morandi, “bisogna premiare l’impegno di tutte quelle aziende che limitano l’impatto delle proprie attività con una gestione ottimale e trasparente dei propri rifiuti. E non parliamo solo di quello che gettiamo nel cestino, che deve essere ovviamente differenziato. E giustamente il 36,5% degli italiani ritiene importanti le modalità di raccolta rifiuti e pulizia. Ma andiamo oltre il cestino. Parliamo di ogni singolo televisore, lampadina e condizionatore che abbiamo trovato in stanza. Tanti dispositivi che riteniamo indispensabili ma che, se alla fine del loro ciclo di vita non vengono opportunamente raccolti e riciclati, danneggeranno seriamente quel territorio che ha reso tanto piacevole il nostro soggiorno”.
Infine, l’ecoturismo: il 68% degli intervistati (+4% rispetto al 2018) ne conosce la definizione come forma di turismo che rispetta l’ambiente, le popolazioni locali e valorizza le risorse naturali e storico culturali di un territorio.
Anche per la sindaca di Roma, Virginia Raggi, intervenuta al convegno, “la sostenibilità ambientale rappresenta una caratteristica sempre più importante nelle scelte dei visitatori. Ecoturismo, turismo lento, cicloturismo, il turismo dei cammini sono ambiti mossi da una sensibilità diversa e nuova che è attenta al contesto ambientale e alle risorse naturali, che sta crescendo e che ci chiama a operare scelte conseguenti e compatibili. Roma guarda con attenzione a queste dinamiche per valorizzare itinerari e ospitalità di qualità, promuovendo lo sviluppo sostenibile del territorio e delle sue imprese”.
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