Pubblicato il: 22/10/2019 11:32
Il 2 novembre – unica data italiana – giunge al Teatro Argentina di Roma la Ottoman Sufi Night, di Sheikh Bahauddin Adil, che unisce canto, musica saggezza tradizionale sufi in uno spettacolo animato da una costante tensione mistica. Sheikh Bahauddin Adil è autorevole maestro di una delle più antiche confraternite sufi. Dal 2013 in poi ha registrato cinque album – il più recente nel gennaio 2018 – che hanno fatto conoscere a livello internazionale l’intensità della sua voce. Parallelamente, nei suoi scritti, racconta le progressive tappe del cammino spirituale sufi, noto in Occidente soprattutto grazie ai dervisci rotanti e alle poesie del mistico persiano Jalaludin Rumi.
Il gruppo di Sheikh Bahauddin è composto da un ensemble corale e un’orchestra che impiega strumenti tradizionali e accosta composizioni antiche e moderne. I dervisci rotanti accompagnano la performance con le loro tipiche danze, capaci di raggiungere culmini di ebbrezza estatica.
Lo spettacolo è introdotto dalla cappella ottomana di ‘Mehter’, banda musicale che, secondo la tradizione, veniva utilizzata ai tempi dell’Impero ottomano per accogliere gli ospiti d’onore. I suoi musicisti vestono costumi originali e impiegano repliche fedeli di cimeli e strumenti d‘epoca. Il fondatore e attuale direttore artistico, Ayberk Efendi, è altresì ideatore e mente creativa della Ottoman Sufi Night. L’appuntamento è organizzato e curato dalla Royal Ottoman Society, associazione culturale con sede in Germania volta al mantenimento di antiche tradizioni e il rafforzamento dei valori di convivenza pacifica e dialogo tra i popoli.
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