Pubblicato il: 24/10/2019 17:49
A livello globale, nel 2018 gli investimenti in energia da fonti fossili come petrolio, gas e carbone hanno superato i 933 miliardi di dollari, ossia circa 100 volte la quota che i Paesi più ricchi dovrebbero destinare per supportare i processi di gestione del rischio e adattamento ai cambiamenti climatici che si abbattono sempre più devastanti, sulle comunità nei Paesi più poveri.
E’ la denuncia di Oxfam che diffonde un nuovo report, in occasione dell’apertura del summit di Parigi sul Fondo Globale per il Clima. Il rapporto di Oxfam parla di impegni insufficienti e promesse non mantenute dai Paesi più ricchi per sostenere l’adattamento alla crisi climatica dei Paesi in via di sviluppo.
Un impegno di stanziamento che al momento è fermo a 7,5 miliardi di euro di finanziamenti nei prossimi quattro anni, ossia a poco più della metà di quanto Oxfam stima necessario a sostenere le oltre 300 azioni e progetti, già in cantiere, che potrebbero essere messe in campo nei paesi più poveri, per mitigare la crisi climatica al fianco delle comunità più vulnerabili.
Nel dettaglio secondo le stime di Oxfam: Canada, Austria e Paesi Bassi hanno contribuito per un terzo di quello che potrebbero; l’Australia ha dichiarato che si unirà agli Stati Uniti e si rifiuterà di fornire nuovi fondi in occasione del summit di Parigi; Giappone, Italia, Svizzera, Belgio, Finlandia, Portogallo e Nuova Zelanda devono ancora annunciare il loro contributo.
“Siamo di fronte a una sempre più evidente ‘ingiustizia climatica’: decine di milioni di persone nei Paesi più poveri del pianeta non hanno nessuna responsabilità sull’accelerazione data all’impatto del cambiamento climatico, eppure ne subiscono le conseguenze più devastanti – dichiara Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia – Una successione sempre più rapida e imprevedibile di eventi climatici estremi come uragani, siccità prolungate e alluvioni, che letteralmente mettono a repentaglio la sopravvivenza di intere comunità, costringendole a migrare”.
“Per questo il Green Climate Fund è un’ancora di salvezza per i Paesi poveri che hanno bisogno di aiuti immediati. Facciamo appello a tutti i Paesi più ricchi – continua – a contribuire con quella giusta quota di investimenti, che potrebbe fare la differenza tra vita e morte per tantissimi. Chiediamo inoltre al Governo italiano, che si sta impegnando in positive politiche per l’ambiente con il Decreto Clima, di non tirarsi indietro proprio in occasione di un vertice cruciale come quello in corso a Parigi”, conclude Bacciotti.
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