Il 25 ottobre il rating di Moody’s. Il 31 ottobre le stime Istat del Pil nel terzo trimestre 2019. Sono alcuni indicatori importanti per verificare la salute dell’economia e dei conti pubblici italiani
di Andrea Gagliardi e Andrea Marini
Manovra, Gualtieri: lettera dell’Ue positiva, dialogo tranquillo
2′ di lettura
Il 25 ottobre il rating di Standard & Poor’s. Il 31 ottobre le stime Istat del Pil nel terzo trimestre 2019. Sono alcuni indicatori importanti per verificare la salute dell’economia e dei conti pubblici italiani, che si intrecciano con il percorso della manovra, ancora non arrivata in Parlamento. Calendario alla mano, quest’anno la legge di bilancio dovrebbe incassare il primo ok a Palazzo Madama tra fine novembre e la prima settimana di dicembre per poi passare a Montecitorio. Laddove i deputati decidessero di modificare ulteriormente il testo, servirebbe una terza lettura per l’approvazione finale, in tempi flash. Per evitare l’esercizio provvisorio, infatti l’esame della manovra si deve chiudere entro il 31 dicembre.
Il vaglio della Commissione Ue
Il percorso si incrocia anche con il vaglio del progetto di bilancio da parte della Commissione europea, che ha scritto all’Italia chiedendo chiarimenti. Il governo ha risposto il 24 ottobre. Ora Bruxelles dovrà decidere, entro il 30 ottobre, se riscontra gravi violazioni del Patto di stabilità, bocciando, di fatto, la manovra, come accaduto lo scorso anno. Ma questo scenario non dovrebbe ripetersi.
Previsioni Ue a inizio novembre
La Commissione Ue i primi di novembre publicherà le sue previsioni economiche. Saranno una occasione per verificare la tendenza dell’economina italiana e il rispetto dei parametri in merito ai conti pubblici. Anche perché a fine novembre la Commissione Ue è chiamata a pubblicare il giudizio sui progetti di bilancio di tutti i Paesi dell’Eurozona, Italia compresa.
31 ottobre, il dato del Pil nel terzo trimestre
Il governo, nella nota di aggioranamento al Def, prevede un Pil per tutto il 2019 a +0,1%. Il Pil italiano segna il passo nel secondo trimestre del 2019, fermo sia rispetto ai tre mesi precedenti che su base annua. Il dato del III trimestre servirà, tra l’altro, per verificare quanto sarà attendibile la stima del governo per un deficit-Pil 2019 al 2,2%: più basso sarà il Pil, più altro sarà il rapporto deficit-Pil.
Ad aprile confermato da S&P il rating BBB
Nella sua ultima pubblicazione sul merito di credito dell’Italia lo scorsoil temuto downgrade non c’è stato. S&P ha confermato il rating dell’Italia a BBB con outlook negativo. La preoccupazione principale resta quella legata alla crescita del Paese, con gli esperti di S&P che sottolineano
come «un’inversione sul fronte delle riforme e una volatilità della domanda esterna hanno spinto l’economia italiana verso la recessione». E le previsioni sono di una situazone di stagnazione quest’anno.