(ANSA) – CAGLIARI, 28 OTT – Ridisegnare gli spazi per rendere meno afflittiva la vita dietro le sbarre. Giovani detenuti, operatori, designer e architetti lavoreranno a stretto contatto nella falegnameria dell’Istituto penale per minorenni di Quartucciu, diretto da Enrico Zucca, per dar vita a complementi di arredo e oggetti di uso comune capaci di riqualificare un luogo, il carcere, dove la libertà di muoversi e relazionarsi è compressa e limitante. Tutto questo diventa realtà grazie al progetto Skillellé (in slang cagliaritano ragazzino) – I libri aiutano a leggere il mondo”, che farà tappa all’Istituto di Quartucciu.
“Soprattutto quando si tratta di minori detenuti, il tema della umanizzazione degli spazi è fondamentale anche per rendere la quotidianità detentiva il più simile possibile a quella esterna – spiega Barbara Cadeddu, ideatrice del progetto assieme a Laura Pisu – Dalle celle alle stanze per gli incontri, dalle aule didattiche ai luoghi riservati alla socialità. Tutti gli ambienti, oggi omologati, possono essere resi più adatti ad accogliere minori. E si possono creare economie.
Gli oggetti, pensati anche per ambienti esterni, potrebbero essere commercializzati, dopo averne testato la vendibilità”, spiega Barbara Cadeddu, ideatrice del progetto assieme a Laura Pisu. “La manualità, il saper fare è la chiave per creare empatia con i minori, anche stranieri, che vivono una condizione di privazione della libertà”, sottolinea ancora Barbara Cadeddu.
L’appuntamento, solo su invito, con “Skill4building – Esperienze di design collaborativo per cambiare il mondo” è per il 12 novembre alle 11 nel carcere di Quartucciu. Ci saranno Marco Tortoioli Ricci, presidente dell’Aiap, l’Associazione italiana design della comunicazione visiva, e Andrea Margaritelli, brand manager di Listone Giordano e presidente dell’In/Arch – Istituto nazionale di Architettura.