“Questa è una prima volta. Una svolta. Un po’ come successe con la terza rete, con la tv a colori… Io mi sorprendo da solo su come faccio ad accettare questo genere di cose. Poi ci penso dopo e mi chiedo: “Ma io gli ho detto di sì?”. Lo ripete più volte mentre indica l’amministratore delegato Rai Fabrizio Salini seduto accanto a lui, in veste di inedita spalla, tra le risate. “Quando ci siamo incontrati, in un albergo della capitale, io e lui da soli a spese dei contribuenti (e giù risate, ndr) mi aspettavo la solita richiesta sul varietà, le quattro puntate, l’ospitone internazionale, lo swing, il monologo. E gli avrei detto di no, perché l’ho già fatto. E invece lui mi ha chiesto: “Raiplay?”. E io: “What else?”. E subito aggiunge: “In realtà il nome era sbagliato sin dall’inizio. Raiplay ricorda ‘replay’, qualcosa che si vede di nuovo. Se si fosse chiamato RaiFlix sarebbe stato straordinario”. È solo l’inizio della conferenza stampa di presentazione di “Viva Raiplay”, la nuova avventura di Fiorello, trasformata in show estemporaneo e improvvisato come solo lui sa fare. Davanti a lui ci sono tanti dirigenti Rai e lui, ironico, domanda: “Come mai non c’è il direttore di Rai1 Teresa De Santis?”. Per rispondersi immediatamente da solo: “Sta a Perugia con Foa a fare caroselli di festa”. E ancora: “Non vorrei sembrare blasfemo ma pare che San Francesco lacrimasse mojito”. Con Salini l’intesa è ottima e Fiorello gli strappa un sì per intervistarlo nella prima puntata di Raiplay: “Io lo chiamo “ad” che sono le prime lettere di “addio”. Se va male, tra l’Umbria e il programma, non ne usciamo vivi”.
L’incontro con la stampa si svolge nella storica sede della radio di via Asiago a Roma, trasformata nel suo quartier generale, con tanto di tir parcheggiati all’ingresso. “Noi andremo in onda dalla sala A che sta qui sopra, che è piccola, sarà un po’ il mio monolocale. Ma certe esibizioni si faranno dove siamo noi ora, che è la sala B. Altre cose le faremo qui dietro in via Oslavia o magari qui davanti in via Asiago”. Insomma, Fiorello spazierà fisicamente un po’ ovunque ma anche mediaticamente visto che “Viva Raiplay!” sarà sul web, in tv e pure in radio. Uno e trino, o come si dice oggi “multi-piattaforme”: “Io sono il contenuto e potrò essere visto in diversi orari”. Ma andiamo con ordine: “Viva Raiplay” debutterà il 4 novembre su Rai1 alle 20,30: cinque puntate da 15 minuti ciascuna. “Saranno dei mini varietà, con ospiti, gag, canzoni, interviste. Ma saranno anche e soprattutto cinque grandi promo per far sapere al pubblico della Rai che dal 13 novembre partirà sulla piattaforma Raiplay il mio programma “Viva Raiplay!”, che andrà avanti fino al 20 dicembre”.
Cinquanta minuti per 18 show (il mercoledì, giovedì, venerdì alle 20,30) che potranno essere spezzettati tra le varie reti generaliste in forma di pillole video, preceduti da un’anteprima che sarà registrata la mattina davanti in via Asiago, ma anche replicati con la formula del “meglio di” il sabato e la domenica su Rai Radio2. Il lancio del programma avviene in contemporanea con il varo della nuova app di RaiPlay che, come racconta la direttrice dell’area Digital Elena Capparelli, avrà una interfaccia completamente nuova, un menù semplificato e sarà molto intuitiva. E “Viva Raiplay!” sarà la prima produzione originale italiana a sbarcare su quello che si presenta come un vero e proprio canale OTT (over The Top), con un suo palinsesto ricco di contenuti on demand (film, fiction, documentari….), altri in diretta e altri esclusivi.
Vorrei intervistare anche dei politici
Fiorello è il solito vulcano. “A maggio compirò 60 anni. Ma ci sono dei quarantenni che me li mangio a colazione”. Anticipa che farà delle interviste: “Voglio essere il nuovo Toffanin”. Insiste più volte sul fatto che intervisterà anche i politici, scherza dicendo che appena finisce l’incontro gli diranno che non è possibile, ma intanto rilancia: “Ho chiesto Conte alla prima puntata”. È visibilmente teso e felice allo stesso tempo: “Qui in via Asiago i sento a casa. È la sede storica. Quando entri ti viene da chiedere: “Dov’è la sala per la risonanza? E al terzo piano c’è la gastroenterologia…”.
Non amo andare sul sicuro, preferisco le sfide
Gioca a fare il “ggiovane”, racconta di essere entrato sul social del momento “Tik Tok” perché lo ha iscritto la figlia Angelica, ma poi più seriamente rivendica di essere stato un pioniere, quello delle prime volte, “del primo programma originale su Sky” e degli esperimenti: “Sul web ci sono da 11 anni. Sono stato uno dei primi a crederci quando giravo con lo smartphone e facevo le dirette sui social di “Edicola Fiore”. E all’andare sul sicuro ho sempre preferito nuove sfide”. Poi la zampata: “Anche questo è un esperimento. Ma visto che avevo già detto che a 60 anni avrei smesso, se va male e smetto, posso dire che era già previsto”.
A Sanremo ci sarò: io e Amadeus ce lo siamo promessi 35 anni fa
Infine Sanremo. Fiorello conferma la sua presenza e svela: “Amadeus sarà uno degli ospiti di “Viva Raiplay” nelle puntate su Rai1. A lui ho detto così: “Lasciami tranquillo fino al 20 dicembre. Poi, come finisce “Raiplay” ragioniamo su quello che possiamo fare per Sanremo. Perché ce lo siamo promessi almeno 35 anni fa quando eravamo giovani, belli e scapoli . Il suo sogno era fare Sanremo. E mi disse: “Se un giorno lo presenterò, tu devi esserci. Qualsiasi cosa tu stia facendo in quel momento, devi essere con me”. All’epoca eravamo a Ibiza e per come eravamo messi le nostre carriere non sarebbero durate tre settimane. Quindi a Sanremo ci sarò. Non prenderò una lira, è tutto compreso. E ci sarà anche Jovanotti. Ci piacerebbe creare questa cosa. Io, Amadeus e Lorenzo insieme sul palco. Almeno per la prima puntata. E fare qualcosa di bello”.