Davanti alle dimensioni della sconfitta in Umbria della coalizione che sostiene il Conte II, è inevitabile che gli effetti si sentiranno sul Governo
di Lina Palmerini
Umbria, valanga Salvini: Tesei al 57,5%, venti punti più di Bianconi
2′ di lettura
Davanti alle dimensioni della sconfitta della coalizione che sostiene il Conte II, è inevitabile che gli effetti si sentiranno sul Governo. Non sarà immediato, ma si comincia a ballare perché il voto in Umbria ha dimostrato che il rischio di logoramento di questa formula politica è più concreto di quanto non si pensasse. E questo non farà che aumentare le tensioni tra i partiti di maggioranza che già ci sono state nelle ultime settimane.
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Un esecutivo col vento popolare contro
Adesso che la bocciatura è netta, anche se limitata a una Regione, per l’Esecutivo sarà come andare avanti contromano, con un consenso popolare che gli soffia contro e senza avere una prospettiva solida né politica né economica. Le urne hanno svelato la debolezza dei partiti che reggono il Conte II e lo stesso premier esce indebolito vista anche la sua esposizione in campagna elettorale. Quella foto di gruppo a Narni non è servita a molto se non a rendere più evidente una sconfitta. E’ vero, non c’era altro da fare che presentarsi uniti ma evidentemente quell’unione è stata giudicata poco credibile viste le liti e le divisioni che hanno segnato le settimane precedenti al voto. Troppi duelli, troppi ultimatum rimbalzati sui giornali e in Tv per rendere appena verosimile quell’istantanea scattata chiudendo la campagna regionale.
Si complica l’iter della manovra
Quale sarà il primo riflesso del voto in Umbria? Che la maggiore fragilità del Governo e della coalizione si sentirà nel passaggio parlamentare della legge di bilancio. Già la stesura del decreto fiscale e poi del testo della manovra ha acceso liti e un braccio di ferro pressoché continuo tra i vari leader, adesso che si passa nelle Aule di Camera e Senato tutto questo diventerà materia di scontro anche tra i gruppi. Perché il voto in Umbria verrà letto come una bocciatura alle misure scritte nella legge di bilancio, dalle penalizzazioni al contante, alle manette agli evasori, alle micro-tasse.
I due flop
Alla fine le due ragioni per le quali è nato il Governo Conte II, finiscono entrambi per mostrarsi fragili. E cioè, a poco è servito unirsi per respingere Salvini, visto che trionfa. Ma a poco è servito anche impedire l’aumento delle aliquote Iva, che era l’altro grande obiettivo di questo Esecutivo. A quante pare gli elettori non hanno apprezzato lo sforzo fatto per cercare 23 miliardi di coperture. O comunque è stato ritenuto poco apprezzabile aver scelto quelle coperture.
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