Alla China International Import Expo di Shanghai (seconda edizione) presenti 150 imprese italiane. La kermesse sarà inaugurata dal presidente Xi Jinping
di Stefano Carrer
Luigi Di Maio con Saadeddine El Othmani, primo ministro del Marocco, durante il meeting del 1 novembre scorso (Ansa)
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Dopo il Marocco, Luigi Di Maio goes to China: gli impegni internazionali da ministro degli Esteri impongono al leader dei 5Stelle di staccarsi temporaneamente da vicende e attriti romani, che pure lo inseguono anche all’estero. Ma non poteva mancare una presenza politica italiana di primo piano a un evento al quale i cinesi tengono moltissimo: la seconda edizione della Ciie (China International Import Expo), la maxifiera (5-10 novembre) dedicata esclusivamente alle importazioni promossa dal ministero del Commercio cinese e dalla Municipalità di Shanghai, che sarà aperta in persona dal presidente Xi Jinping.
Forse Di Maio incrocerà di sfuggita Emmanuel Macron, che si è legato al dito la sua spedizione di alcuni mesi fa con Di Battista in terra di Francia a supporto dei gilet gialli: il presidente francese ha colto l’occasione per abbinare alla sua presenza alla Ciie una visita di stato a Pechino, con cui cercare di ricucire qualche strappo, promuovere contratti e magari cercare di far avanzare il Comprehensive Agreement on Investment tra Ue e Cina in via di negoziazione, con l’obiettivo di concludere tra un anno.
Tra i premier europei, ci saranno i governanti di Paesi particolarmente coinvolti nelle relazioni con la Cina, dal greco Kyriakos Mitsotakis alla serba Ana Brnabic. 64 le nazioni ufficialmente presenti, ma più di tremila imprese da circa 150 Paesi e territori si sono registrate per l’Expo, dove gli stand copriranno 360mila mq e sono attese mezzo milione di persone. Secondo statistiche cinesi , la prima edizione (3.600 imprese) avrebbe aiutato la conclusione di accordi per un valore di quasi 58 miliardi di dollari.
La presenza italiana
Di Maio guiderà di fatto a Shanghai una delegazione di circa 150 imprese italiane interessate a espandersi sul mercato cinese. Dopo una visita lunedì 4 alla sede della Comau (automazione industriale), il 5 il ministro dovrebbe accompagnare Xi Jinping in una breve visita al Padiglione Italiano e poi fare un intervento sulle tematiche del commercio nell’era dell’economia digitale, presenziando poi alla firma di accordi tra l’Ice e i gruppi Tbd e Jd.com. La partecipazione di molte aziende è stata coordinata da Fondazione Italia-Cina e Aice, mentre altre partecipano autonomamente, anche grazie al supporto dei loro distributori e partner in Cina.
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