Pubblicato il: 07/11/2019 23:23
di Giannandrea Carreri
Un talk tutto di conduttori dedicato alla tv com’è e come dovrebbe essere. E’ cominciata così, su Canale 5, la prima puntata di ‘Adrian’ il programma con Celentano in doppia versione: in carne ed ossa e in cartoon. Nella penombra dello studio sono entrati, uno dopo l’altro, Paolo Bonolis, Carlo Conti, Piero Chiambretti, Gerry Scotti e Massimo Giletti, poi è arrivato lui e fra una battuta e un silenzio il discorso è scivolato sui programmi condotti dai presenti e sulla tv in generale. “Un cambiamento ci deve essere, magari in peggio ma basta che si cambi – ha detto Celentano – e il cambiamento principale dipende dal tono che si usa, un tono che poi si propaga anche in ambito politico e i politici oggi sono meno eleganti quando parlano. E’ importante il tono che si usa in televisione. Secondo me bisogna essere un pochino più diretti, più schietti, è importante non essere troppo caramellosi, è importante avere un elemento in più per fare qualcosa di diverso”.
Celentano tira una stoccata ai maschi, affermando che dalla “pornografia si capisce quanto è grande l’ignoranza e l’arretratezza di noi uomini, specie nel rapporto con le donne”, e commenta l’applauso che riceve affermando che “è un buon segno, segno che forse gli uomini cominciano a cambiare”. Dagli uomini ai ‘ragazzi’, così Celentano chiama i conduttori suoi ospiti che si lanciano in una difesa d’ufficio della tv: per Gerry Scotti, ad esempio, è sbagliato dire che la tv di una volta era migliore di quella di oggi o che quella che si fa all’estero è migliore di quella italiana, mentre Conti la definisce un “grande, meraviglioso ristorante dove si può assaggiare di tutto, l’importante è che si usino materie prime di qualità”, con il potere allo spettatore grazie al telecomando e l’incombere del web. La rete del resto si alimenta anche di personaggi e immagini della tv, come sottolinea Scotti. Giletti sottolinea, in particolare in materia di informazione, che “in molti programmi c’è il peggio di noi buttato li come un antipasto e mangiato da tutti”.
A questo punto Celentano scandisce il suo invito al cambiamento in materia televisiva, e fa i complimenti e qualche critica ai programmi dei presenti prendendo poi un impegno con Carlo Conti: “‘Tale e quale show’, ad esempio, mi piace e capisco lo sforzo che fanno quelli che vengono da te. Se c’è un difetto è la giuria, lo sforzo che fa per non denigrare nessuno. la prossima stagione io metterei un’altra giuria che giudica la giuria”. Lo interrompe Conti dicendo “poi potresti venire tu a giudicare questa seconda giuria” e Celentano si lascia scappare: “Se tu metti una giuria che giudica la giuria io vengo alla prima puntata”. Celentano ha qualcosa da diore anche a un conduttore che presente non è: “Floris è bravissimo ma quando sono li che aspetto perchè qualcuno sta sviluppando un concetto, lui lo interrompe e passa ad altro”.
Quel che proprio non piace a Celentano, però, sono i soldi ‘facili’ in tv: “Sono contrario a regalare i soldi alla gente, anche attraverso un gioco. E’ un messaggio non bello per i ragazzi che devono capire di dover studiare, lavorare”. Scotti e Conti si difendono, sottolineando l’impegno e la bravura dei loro concorrenti, che i premi “se li meritano”, ma Celentano taglia corto affermando che “chi prende quei soldi forse ha anche studiato, merita un premio, però a questa cosa si accoda in modo più tgrave il gioco d’azzardo, ed è lo stato che lo fa e non dovrebbe più farlo”.
Chiambretti introduce i temi ambientali, tanto cari a Celentano, sottolineando che in materia ha precorso i tempi, che è un antenato di Greta Tunberg. Celentano passa al registro ambientalista: si avvicina sul palco a Ilenia Pastorelli, l’attrice che con il suo film di esordio ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’ ha vinto il David di Donatello per la migliore attrice protagonista, e canta ‘La pubblica ottusità’, il brano che titola l’omonimo album del 1987 e che contiene versi come “il mare sta morendo”. Adriano si ‘avvicina’ poi ad Adrian, il protagonista del cartone animato e spiega che ha scritto quella storia “spinto dalla fifa”, perché “il tempo sta per scadere”, ed è “un grido d’amore, un grido d’aiuto”, visto che “le ferite del pianeta sono cosi profonde che non c’è più tempo di sistemare le cose prima che la Terra si vendichi definitivamente”. Intanto Adriano sembra volersi vendicare della poca attenzione del pubblico per la precedente sortita televisiva del suo ‘Adrian’ e fa calare le tenebre e il silenzio sullo studio, sparendo per qualche minuto.
Celentano riappare e canta a modo suo ‘Minnie the Moocher’ attorniatio dai conduttori: lui in piedi, loro su sedie girevoli a fornirgli un improbabile corpo di ballo. Compare poi Ligabue e canta fianco a fianco con Celentano, ma è un filmato di diversi anni fa, seguito dal ‘vero’ Ligabue, di oggi. L’ultima lezione della, puntata Celentano l’impartisce sull’acqua: “Il vero affare del terzo millennio è l’acqua, nel terzo millennio avrà più valore del petrolio, i ricchi del futuro controlleranno l’acqua”. La parola passa all’attore Alessio Boni che riassume quanto era stato già trasmesso di ‘Adrian’, poi parte il cartone animato.
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