Il faccia a faccia, ufficialmente, non è ancora stato fissato. In un primo momento si era parlato di tempi più stretti, con il vertice che si sarebbe potuto tenere lunedì. Ora si fa strada l’ipotesi di uno slittamento al giorno successivo. Conte vorrebbe prima confrontarsi con i parlamentari pugliesi M5S, contrari allo scudo penale
Ex Ilva, Conte: “Soluzione? Non sono un venditore di fumo”
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Sarà probabilmente martedì 12 novembre, a quanto si apprende, l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e i Mittal (Lakshmi e Aditya) a capo dell’omonima multinazionale, dopo l’annunciato disimpegno del gruppo franco indiano dall’ex Ilva di Taranto. Il faccia a faccia, ufficialmente, non è ancora stato fissato. In un primo momento si era parlato di tempi più stretti, con il vertice che si sarebbe potuto tenere lunedì. Ora si fa strada l’ipotesi di uno slittamento al giorno successivo.
Fonti: Conte vedrà parlamentari pugliesi 5s
Alla base dello slittamento ci sarebbe l’intenzione di Conte di incontrare prima i parlamentari pugliesi del M5s, contrari allo scudo penale. L’incontro, a cui potrebbero partecipare anche il capo politico del Movimento Luigi Di Maio e il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, non è stato ancora fissato ma dovrebbe avvenire prima del nuovo tavolo del governo con Arcelor Mittal previsto per martedì, quindi a inizio settimana.
Emiliano convoca parti sociali
Lunedì 11 novembre invece a Bari ci sarà l’incontro tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e le parti sociali e istituzionali (organizzazioni sindacali, Confindustria, Comune e Provincia di Taranto) per discutere della situazione della ex Ilva di Taranto.
Trattativa sul filo
Intanto il colosso franco-indiano, al momento, resterebbe fermo sull’intenzione di abbandonare l’Italia o, in alternativa, di rivedere i termini del piano industriale lasciando a casa 5mila lavoratori. Dal canto loro i commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria avrebbero già messo al lavoro gli uffici legali per presentare ricorso cautelare al tribunale di Milano contro l’iniziativa «improvvida e improvvisa» di Arcelor (come l’hanno definita in una lettera all’azienda del 7 novembre). E in settimana – possibile già lunedì – dovrebbero chiedere ufficialmente al tribunale di Taranto più tempo per la messa in sicurezza dell’Altoforno 2 – sotto sequestro da giugno 2015 dopo la morte di un operaio – che altrimenti sarà spento tra un mese, il 13 dicembre.
Il ministro dell’Ambiente Costa: soluzione sarà trovata
Secondo il ministro dell’Ambiente Sergio Costa alla fine una soluzione sarà trovata. «Ritengo si possa arrivare ad una soluzione positiva con ArcelorMittal per l’Ilva. Non avrebbe senso pensare che Arcelor Mittal non voglia trovarla», ha detto Costa, durante un incontro al Comune di San Filippo del Mela (Me). Secondo il ministro per Arcelor Mittal sarebbe un cattivo ritorno di immagine a livello internazionale essere guardato come un’azienda «che ha voluto abbandonare l’Italia». Questo, ha aggiunto, «sarebbe grave per l’azienda più di quanto si immagini». «L’Ilva adesso – ha proseguito – è in mano al premier, ci sarà una cabina di regia della quale faccio parte anche io per quanto riguarda il piano di risanamento ambientale».