“Non si può negare l’esistenza di alcuni casi di insegnanti che utilizzano il loro ruolo per fare politica a scuola, attaccando con toni rancorosi e aggressivi una certa parte politica. Si tratta, per fortuna, di casi isolati, che tuttavia sono dannosi per la reputazione dell’intero comparto composto da insegnanti che mettono anima e corpo nel loro lavoro”. Lo afferma il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Mauro Bordin, dopo la discussione in Aula della mozione n. 106 “Per tutelare il pluralismo, la democrazia e il dialogo all’interno delle istituzioni scolastiche”.
“Mi interessa soprattutto la qualità dell’insegnamento che deve essere tutelata e promossa. Su questo – precisa Bordin – si deve concentrare chi amministra la cosa pubblica. Deve essere recuperato il rispetto per le istituzioni e i ruoli di studenti, insegnanti e genitori che non possono essere confusi, ma essere ben chiari e distinti, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze. E’ necessario ripristinare delle regole per agevolare e promuovere quegli insegnanti che contribuiscono ogni giorno, con il loro lavoro, a formare il futuro del nostro Paese.
“E’ fondamentale – conclude – che gli insegnanti abbiano la capacità di trasmettere agli studenti princìpi quali il rispetto delle regole e la correttezza nei comportamenti, attraverso una ferma e decisa gestione delle classi. La scuola non può limitarsi a istruire, ma deve essere in grado di educare”.