In questa nostra Italia, così povera di valori e ricca di provocazioni e di odio “pret à porter” sparso a piene mani sui social e nel dibattito politico quotidiano, tocca rivolgersi ai guitti, ai giullari di professione, per avere un colpo di reni in nome dei princìpi e della coerenza che fu. In questo caso poi si tratta addirittura di una rinuncia fatta per solidarietà nei confronti della più detestata del momento dalla destra, la senatrice a vita Liliana Segre che in sé racchiude tutte le stimmate più odiose della discriminazione e del razzismo imperanti, perché donna in una società pervicacemente maschilista, perché anziana in una società che non rispetta più il valore delle tradizioni, perché ebrea in una società che nell’antisemitismo rifugia le sue egoistiche paure, le sue immense ignoranze, le sue violenze sorde, e perché sopravvissuta all’Olocausto, la tragedia immane che soltanto 80 anni fa ha incendiato l’Europa ma che ancora oggi viene negata da fior di revisionisti e inneggiata nelle curve degli stadi e negli striscioni vergognosi di alcuni movimenti politici.
A compiere il gesto è stato Ezio Greggio, proprio l’attore comico che da 30 anni all’ora di cena ironizza e scherza dal bancone di “Striscia la notizia” sulle malefatte e le incongruenze suggerite dall’attualità. Greggio ha rinunciato alla cittadinanza onoraria di Biella, lo stesso comune a guida leghista (il sindaco è Claudio Corradino) che in un’impressionante tempistica una settimana fa aveva rifiutato, per bocca del suo sindaco leghista, la cittadinanza onoraria proprio a Liliana Segre, da due settimane costretta a girare sotto scorta per gli insulti e le minacce ricevute in Rete.
Una scelta dettata dalla coerenza e dai miei valori
“Il mio rispetto nei confronti della senatrice Liliana Segre, per tutto ciò che rappresenta, per la storia, i ricordi e il valore della memoria, mi spingono a fare un passo indietro e a non poter accettare questa onorificenza che il Comune di Biella aveva pensato per me”, ha affermato Ezio Greggio. “Non è una scelta contro nessuno”, ha spiegato ancora l’attore e conduttore, “ma una scelta a favore di qualcuno, anche per coerenza e rispetto a quelli che sono i miei valori, la storia della mia famiglia e a mio padre che ha trascorso diversi anni nei campi di concentramento”. Il padre Nereo Greggio, scomparso l’anno scorso a 95 anni, durante la seconda Guerra mondiale si rifiutò di tornare in Italia per combattere contro i partigiani, tra i quali, tra l’altro, vi erano dei suoi parenti, come ha in passato raccontato lo stesso Greggio. E per questo fu internato per tre anni in un campo di concentramento in Germania.
Per la cronaca, invece, giova ricordare che la cittadinanza onoraria, proposta da un movimento civico, a Liliana Segre, in quanto “testimone della tragedia dell’Olocausto e interprete dei valori di giustizia e di pace tra gli esseri umani”, accolta in modo favorevole da Movimento 5 Stelle e Forza Italia e appoggiata dal centro sinistra, era stata bocciata da Lega e Fratelli d’Italia che l’avevano definita “strumentale”.