Pubblicato il: 26/11/2019 13:43
“Io in questo momento sono in Italia, arriverò in Albania domattina. Ma sono in contatto con il Paese da questa notte alle 4 e la sensazione e le informazioni che ci arrivano, senza fare allarmismi, è che il sisma sia stato molto più forte e con effetti più devastanti, rispetto all’ultimo che ha colpito il Paese. La mia azienda, situata alla periferia di Tirana e che produce mattoni, laterizi e tegole, ha avuto dei danni strutturali e la produzione è ferma, ma per fortuna non ci sono stati feriti tra i 40 operai del terzo turno che erano al lavoro in quel momento. La conta dei danni per le imprese italiane in Albania? E’ troppo presto, ma speriamo che non ci siano feriti tra i lavoratori”. Così Antonio Nidoli, presidente della Camera di commercio Italiana in Albania, racconta, ad Adnkronos/Labitalia, le prime informazioni in suo possesso sulla situazione delle aziende italiane in Albania dopo il sisma di questa notte.
Un Paese, l’Albania, che conta da anni un’ampia presenza di azienda italiane. “A noi -spiega Nidoli- sono associate circa 80 aziende, ma quelle presenti nel Paese sono molte di più. Ci sono quelle iscritte a Confindustria, quelle che sono presenti nel Paese ma non sono associate a nessuno”, spiega ancora.
Di certo, sottolinea Nidoli, “i danni rischiano di essere molto più elevati rispetto al precedente sisma, che comunque ne aveva provocati”. “Al momento, però, non possiamo dare stime o numeri, siamo impegnati con la nostra struttura – dice – per fare una ricognizione tra i nostri associati in modo tale da avere un quadro della situazione. Speriamo che, oltre a danni strutturali alle aziende, non ci siano anche feriti tra i dipendenti. Noi -conclude- con la nostra azienda, che occupa 120 operai albanesi, abbiamo messo in sicurezza l’area del crollo che ha riguardato un capannone e contiamo di riprendere la produzione nel giro di 24-48 ore”.
Adnkronos.