Gli incendi nelle foreste boliviane ne hanno uccisi 500 in sole due settimane
È il più grande felino del nuovo mondo e il più grande mammifero carnivoro del centro e sud America.
Il giaguaro è una specie solitaria e affascinante come poche, che nei secoli scorsi ha rischiato un pericoloso declino a causa della caccia illegale e della distruzione del suo habitat. Oggi è ancor più minacciato dalla deforestazione e dagli incendi, che negli ultimi mesi hanno colpito in maniera drammatica l’Amazzonia.
Questo straordinario felino ha già perso il 50% del suo habitat a causa della deforestazione, messa in atto da imprese che commerciano il legname o che rubano nuovi spazi per l’allevamento del bestiame e l’agricoltura industriale.
Secondo recenti studi in Amazzonia fino all’80% della deforestazione è di origine illegale. Nella sola provincia peruviana di Madre de Dios (Amazzonia andina), ad esempio, ogni anno vengono deforestate aree grandi quanto 160.000 campi da calcio, con conseguenze drammatiche per il giaguaro e molte altre specie. Gli incendi che hanno colpito quest’anno le foreste boliviane, in sole due settimane hanno ucciso più di due milioni di animali selvatici e fra questi c’erano circa 500 giaguari.
E questa è solo la punta dell’iceberg della strage di animali selvatici causata dagli incendi estivi. L’impatto degli incendi si sovrappone al drammatico trend di bracconaggio che si intensifica di anno in anno: questo felino infatti è entrato a tutti gli effetti (in sostituzione delle tigri sempre più rare) nel mercato illegale di ossa, pelli, cartilagini e altre parti che alimenta la medicine tradizionale asiatica.