E’ stato liberato questa mattina sotto gli occhi di una scolaresca di Brescia, con insegnanti e genitori, un giovane gufo reale nato in cattività dalla coppia di gufi irrecuperabili ospiti dell’area faunistica dell’Oasi WWF di Valpredina, nelle prealpi bergamasche.
Inanellato*, è dotato di dispositivo GPS per permettere agli studiosi di seguirne la rotta e monitorarne al contempo abitudini e spostamenti. Il GPS è stato acquistato grazie ai contributi raccolti da un istituto scolastico di Brescia che, attraverso l’associazione dei genitori, ha scelto quest’anno di finalizzare la somma raccolta a questo progetto. Il nome è stato scelto proprio dai ragazzi protagonisti della “adozione”.
Per il personale del CRAS WWF di Valpredina si tratta di un importante “test” finalizzato a verificare il comportamento di un giovane gufo reale, nato sano in cattività lo scorso maggio nell’area faunistica dell’oasi WWF e pronto per vivere libero in natura. Lo splendido rapace notturno non ha subìto quindi trascorsi clinici, è stato svezzato prima dai suoi genitori e poi si è “allenato” nella grande voliera a lui destinata, per prepararsi al volo in ambiente naturale.
Alla cronaca per la sua liberazione si aggiunge il bel gesto dell’istituto scolastico di Brescia il quale – attraverso un genitore che aveva portato al CRAS di Valpredina un altro animale per la cura – ha voluto “sposare” la causa, raccogliendo fondi per acquistare lo strumento che aiuterà a monitorare gli animali selvatici ospitati al CRAS una volta rilasciati in natura.
Il CRAS WWF di Valpredina ha attivato nel 2019 altre due esperienze simili:
1) la prima su un gufo reale, arrivato ferito al CRAS, recuperato e rilasciato con il GPS messo a disposizione dalla provincia di Bolzano e che tutt’oggi sta segnalando il percorso svolto dal rapace
2) La seconda esperienza è stata quella del GPS applicato ad una gru arrivata al CRAS qualche giorno prima del Natale 2018, colpita da arma da fuoco in provincia di Brescia e riabilitata con successo dopo una considerevole degenza e intervento chirurgico. Questa avventura è stata anch’essa ricca di soddisfazioni, perché il personale del CRAS, oltre ad aver recuperato completamente un animale di specie protetta in fase di migrazione, lo ha restituito all’ambiente naturale in grado di compiere centinaia di migliaia di Km. raggiungendo e stabilizzandosi nel suo habitat naturale nel nord Europa.
“Vogliamo usare questa opportunità del monitoraggio con GPS per capire se le azioni messe in atto dal CRAS consentiranno al giovane gufo reale di acquisire un comportamento di animale selvatico che torna in ambiente naturale” sottolinea Matteo Mauri, responsabile del Centro Recupero Animali Selvatici WWF di Valpredina.
“Il gufo è il signore dei boschi, e oltre ad augurare al giovane rapace una lunga vita tra i boschi delle prealpi bergamasche, vogliamo simbolicamente riportare l’attenzione di tutti sulla difesa delle foreste, minacciate in Italia e nel mondo dai cambiamenti climatici, che provocano eventi estremi disastrosi come quelli cui assistiamo in questi giorni, oltre a siccità prolungate e incendi” ha detto Isabella Pratesi, Direttore Conservazione WWF Italia
*Tutti gli animali che transitano per il CRAS di Valpredina vengono inanellati: ciò consente di poter disporre di dati scientifici unici sugli spostamenti e comportamenti degli animali curati e rimessi in libertà dagli operatori addetti a questa attività