Il primo mini-pacchetto di emendamenti dell’Esecutivo dovrebbe avere un valore di non meno di 40 milioni: si va dalle assunzioni di 25 magistrati della Corte dei conti all’indennità di 30 euro al giorno ai pescatori nei periodi di “fermo pesca” fino ai fondi per istituzioni e associazioni culturali
di Marco Mobili e Marco Rogari
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Entra nel vivo la partita sul restyling della manovra. Con l’avvio delle votazioni in commissione Bilancio al Senato governo e relatori cominceranno a calare le “carte” sul tavolo. Il primo mini-pacchetto di emendamenti dell’Esecutivo dovrebbe avere un valore di non meno di 40 milioni nel triennio 2020-2021, con oltre 9 milioni per l’assunzioni di 25 magistrati della Corte dei conti, 11 milioni per garantire un’indennità di 30 euro al giorno ai pescatori nei periodi di “fermo pesca” e 19,5 milioni da destinare a istituzioni, associazioni culturali e a organismi “collegati” al ministero dei beni culturali. Ma la posta finale per le modifiche al disegno di legge di bilancio rischia di avvicinarsi a quota 1,5 miliardi.
“Spina” plastic tax per la maggioranza
Solo per la revisione della plastic tax e della stretta sulle auto aziendali il ministero dell’Economia ha già preparato un doppio emendamento da 1,1 miliardi. Che potrebbero non bastare se Italia Viva continuerà a insistere sull’abolizione completa, e non parziale, della tassa sulla plastica. Tra i ritocchi in rampa di lancio ci sono poi una versione più soft della sugar tax, il rafforzamento dei capitoli riguardanti gli enti locali è “ industria 4.0”. In tutto, almeno sulla carta, correzioni per non meno di 150-250 milioni.
L’incognita esodati
Dovranno anche essere trovate le coperture per almeno una parte degli emendamenti dei gruppi parlamentari considerati prioritari (i cosiddetti “segnalati”). E dopo il primo giro di riunioni preparatorie della maggioranza è rimasto in sospeso un altro tema caldo su cui spingono una parte del Pd e Leu: una nuova salvaguardia, o comunque una modalità di uscita anticipata, per un’altra fetta di esodati (fino a 9mila). Un intervento non proprio a costo zero. E per le sorti degli emendamenti presentati dalle due forze politiche decisiva potrebbe essere una specifica relazione chiesta all’Inps per definire con precisione la platea.
Lo spettro delle micronorme
Come tutti gli anni ci sarà da fare i conti con le richieste di micro-interventi. Nei 4.550 emendamenti presentati in prima battuta dai gruppi parlamentari erano presenti i consueti finanziamenti a fiere e manifestazioni locali, piccoli musei e agevolazioni varie per iniziative più o meno di nicchia. La scrematura operata con le “segnalazioni” ne ha spazzati via molti, ma non tutti.