Circa 2.500 sardine sono scese in piazza ad Ancona poco dopo una conferenza stampa della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in città: molti giovani e giovanissimi, ma anche anziani, tanta gente comune, famiglie con bambini, con sagome di pesci, anche luminose, t-shirt con scritte e cartelli con giochi di parole sul fatto che la ‘rivoluzione ittica’ si svolge in una città di mare.
Testimonianze e canti, da Lucio Dalla (Com’è profondo il mare), all’Inno di Mameli, Pierangelo Bertoli (Eppure soffia), Giorgio Gaber (La libertà) e naturalmente Bella ciao. Tra loro anche Lorenzo Donnoli, uno dei promotori emiliani delle sardine: “Siamo più di chi fomenta l’odio – ha detto -. Avevamo voglia di essere qui mentre un pezzo di Ancona assisteva alle pagliacciate della destra della Meloni. Lei rappresenta le bugie, cavalca le difficoltà dei cittadini. Siamo contro tutto questo, contro l’omofobia, il fascismo, le politiche estreme. Siamo qui per ribadire i valori della Repubblica e della Società civile”.