Marc Chagall, La passeggiata, 1917-18, San Pietroburgo, Museo Statale Russo | © Chagall ®, by SIAE 2019
E se l’esposizione sul “Giapponismo e l’arte europea”, in corso a Palazzo Roverella fino al 26 gennaio 2020 sta conquistando un pubblico da record, il progetto “La Quercia di Dante” sarà protagonista nel dirimpettaio Palazzo Roncale a partire dal 22 febbraio.
Il focus sarà sul Sommo Poeta, partendo però dalla storia, tutta polesana, della Quercia cui il poeta ha legato il suo nome. La tradizione vuole infatti che Dante, smarritosi nell’intrico del Delta, per ritrovare la strada si sia arrampicato su una possente quercia sopravvissuta fino al 2013.
Al Roncale ne sarà illustrata la storia, e, dal 28 febbraio al 28 giugno, sarà ospitata la mostra “Visioni dell’Inferno”, a cura di Alessia Vedova, Mauro Carrera, Barbara Codogno, Virginia Baradel.
In questo percorso, ciascuno dei 33 canti sarà accompagnato dalle illustrazioni realizzate da Gustave Dorè, Robert Rauschenberg e Brigitte Brand.
L’influenza che la cultura popolare russa ha avuto sull’opera di Marc Chagall sarà invece il fil rouge della mostra intitolata “Anche la mia Russia mi amerà”, dedicata al pittore russo e che sarà ospitata dal 4 aprile 2020 al 5 luglio al Roverella. Lungo il percorso, a cura di Claudia Zevi, il pubblico ammirerà oltre cento opere, tra una settantina di dipinti su tela e su carta e due serie di incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia. “Ma Vie” raccoglie infatti 20 tavole che illuminano la sua precoce e dolorosa autobiografia.
Tra i capolavori attesi a Rovigo – opere nelle quali i ricordi divengono presenze, mentre capre e isbe popolano i dipinti tra bouquet composti da fiori e da visioni – anche la celebre “Passeggiata”, l’’ “Ebreo in rosa”, “Il matrimonio”, “Il Gallo”, “Guanto nero”.
La mostra sull’artista di Vitebsk si avvarrà della collaborazione della Fondazione Culture Musei e del Museo delle Culture di Lugano.
I racconti leggeri, ironici, caratterizzati sempre da uno sguardo simpatico rivolto alla gente, che diventa teneramente partecipe quando si imbatte in bambini e innamorati, saranno invece al centro dell’ampia retrospettiva dedicata a Robert Doisneau, dal 26 settembre 2020 al 31 gennaio 2021 (con qualche possibile aggiustamento di data) a Palazzo Roverella, a cura di Gabriel Bauret.
Sempre in questa sede, dal 20 marzo 2021 al 27 giugno, il racconto di relazioni, intrecci e corrispondenze tra l’elemento musicale e le arti visive sarà il tema principale della mostra curata da Paolo Bolpagni, “Arte e Musica, dal Simbolismo alle avanguardie”, che prende spunto dall’affermazione, alla fine del XIX secolo, in tutta Europa, di un filone pittorico ispirato alle opere di Richard Wagner. Con il sopraggiungere delle avanguardie, soprattutto dagli anni Dieci del Novecento, i suoni di Johann Sebastian Bach diventarono modello e paradigma per la pittura di Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Frantisek Kupka, Félix Del Marle, Augusto Giacometti.
Chiuderanno il programma di mostre, un percorso fotografico dedicato all’ “umanesimo fotografico” di Edouard Boubat, curato dal critico francese Gabriel Bauret, e la grande mostra incentrata sulla pittura tedesca, dal romanticismo alle Avanguardie, a cura di Paolo Bolpagni.
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