Dal WWF arriva un plauso all’operazione contro il traffico illecito sui nidiacei di uccelli da richiamo utilizzati principalmente per l’attività venatoria condotta dal Corpo forestale della Provincia di Trento e coordinata dal sostituto procuratore della Procura di Trento Maria Colpani.
L’operazione ha coinvolto 7 regioni italiane e persino stati esteri con 18 arresti, 50 persone indagate e il sequestro di oltre 20.000 esemplari, vivi e morti, di uccelli. Un giro di affari di centinaia di migliaia di euro frutto di reati come bracconaggio, ricettazione, furto venatorio, riciclaggio, maltrattamenti su animali e detenzione abusiva di armi.
“Quelli che emergono da questa operazione anticrimine sono numeri impressionanti che riguardano attività illecite contro cui il WWF si batte da tempo ma che purtroppo ancora non sono abbastanza note al di là degli addetti ai lavori”, ha dichiarato il vicepresidente del WWF Italia Dante Caserta che aggiunge: “Il bracconaggio non è solo un crimine contro la natura ma per le persone coinvolte e il giro d’affari che muove si tratta di una attività illecita caratterizzata da una pericolosità sociale molto rilevante”.
“Dalle indagini su questi fenomeni criminali emerge spesso come proprio il bracconaggio sia spesso collegato ad altre attività illecite, che spesso riguardano persone coinvolte anche in altre attività criminali. Alla magistratura inquirente e con le forze di polizia impegnate in una delle più importanti indagini realizzate in questo campo va il grazie di tutto il WWF che continuerà a battersi contro ogni forma di illegalità nei confronti della natura”.