Era prevedebili, ma ora arrivano i dati ufficiali: secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), il 2019 sarà il secondo o terzo anno più caldo dal 1880 (data d’inizio delle rilevazioni termiche ufficiali). Non dovrebbe arrivare allo scettro del comando, visto e considerato che il trend di fondo non dovrebbe subire sostanziali variazioni da qui a fine anno.
A prescindere che si tratti del secondo o del terzo anno, non c’è dubbio la tendenza al riscaldamento del nostro pianeta non sembra arrestarsi. Anzi, mese dopo mese, anno dopo anno sembra progredire in modo preoccupante.
Gli effetti devastanti del riscaldamento globale
Per il momento, il periodo gennaio – novembre è stato il secondo periodo più caldo mai registrato (dopo il 2016), così come anche il trimestre da settembre a novembre e il mese di novembre sono stati i secondi mai registrati (dopo il 2015).
A differenza del 2015 o del 2016, ed è un fatto preoccupante che dovrebbe invitare tutti a una profonda riflessione, nel 2019 non c’è stato un El Nino intenso. Prendendo in considerazione dati a più ampio respiro, possiamo dirvi che i cinque mesi di novembre più caldi in assoluto si sono verificati tutti a partire dal 2013.
Secondo la relazione climatica del WMO, che si basa sui dati forniti da tutti i paesi del mondo, la temperatura media nel periodo di cinque anni (2015-2019) e dieci anni (2010-2019) è stata la più alta mai registrata da quando nel 1880 iniziarono queste serie storiche.
Non solo, il WMO afferma che a partire dalla era preindustriale la temperatura superficiale globale media sul Pianeta è aumentata di circa 1,1°C , mentre quella degli oceani è cresciuta di mezzo grado.
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Pubblicato da Ivan Gaddari