Pubblicato il: 30/12/2019 14:37
“Ho cercato altri lavori, mi ridono in faccia. Nel 2014 sono stato male, avevo nascosto la malattia che avevo dal 2010. Nel 2014 sono stato colpito da un’infezione olomare, avevo la febbre a 40, il medico non veniva. Mi sono sfogato sui social, sono intervenute persone che a modo loro volevano aiutarmi”. Lorenzo Crespi si esprime così nel salotto di Vieni da me.
“Io per 20 anni di carriera tra tv e ficstion sono stato una persona riservata, questo sfogo ha permesso ad alcune persone di aiutare se stesse e di distruggere me. Mi sono fidato di chiunque mettesse una mano sulla mia spalla, sono andato da loro (in tv, ndr) e per sette volte mi è stato chiesto della malattia. Ma io sono stato male una volta sola”, dice.
“Da quando avevo 23 anni mi blocco prima di andare in scena. Prima di girare una scena della Ninfa plebea con Lina Wertmuller, mi sono messo a piangere prima di una scena con Stefania Sandrelli. Mi sono paralizzato al solo pensiero che stesse iniziando la mia carriera con Lina Wertmuller”, ricorda.
“Nel mondo della fiction -prosegue- si sta fuori 3-4 mesi e a volte ci si dimentica dei mariti e delle fidanzate, è la verità. Ci si trova in India, in Slovacchia, a Madrid… I mariti non ci sono, le fidanzate non ci sono… La verità è che quando si gira la fiction di fedeltà ce n’è poca…Se avessi avuto una moglie o una fidanzata non avrei mai fatto lo stupido sul set, ma ero sempre single… Magari tante persone poi vanno in tv nei programmi e parlano male di un attore… ‘E’ una persona complicata’… Ma in quel momento magari non era così…”.
“Io mi assumo la responsabilità dei miei errori. Cosa combinavo sul set? Sono racconti, gli altri parlano ma sanno che non possono dimostrare nulla. Otto persone su dieci che parlano male di me non hanno nemmeno mai preso un caffè con me”, prosegue. “Io non scendevo sotto il 30% di share, oggi ci sono 2-3 persone che non vincono una serata da 10 anni e lavorano sempre. Io non ho un manager, non ho un’agenzia che mi rappresenta… Ho cercato altri lavori, mi ridono in faccia”.
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