Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato nella serata del 30 dicembre il decreto Milleproroghe. Governo e Ragioneria recuperano 700 milioni dalle pieghe del bilancio
di Marco Mobili
Milleproroghe: dal bonus verde per i giardini all’ecobonus per i motorini
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Governo e Ragioneria trovano la quadra sul Milleproroghe 2019 e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella firma il provvedimento nella serata del 30 dicembre. Una quadra che vale 700 milioni di euro recuperati a fine anno nelle pieghe del bilancio con operazioni mirate: il disaccantonamento dei risparmi per 213 milioni dai minori interessi pagati nel 2017 con la riduzione delle emissioni di titoli di Stato; lo sblocco di altri 82,8 milioni maturati con l’attualizzazione di oneri pluriennali.
Sono solo alcune delle misure di copertura certificate dalla relazione tecnica al decreto di fine anno in cui hanno trovato posto nei primi 15 articoli le classiche proroghe di adempimenti che le amministrazioni pubbliche non sono riuscite a portare a termine. Negli altri 20 articoli il Governo ha inserito tutte quelle misure ritenute indifferibili che in molti casi sono uscite o non entrate nella manovra di bilancio.
Slitta al 16 febbraio l’entrata in vigore della nuova Rc auto familiare
L’ultimo testo – firmato dal Capo dello Stato per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – conferma quanto anticipato dal Sole 24 Ore: lo slittamento al 16 febbraio dell’entrata in vigore della nuova Rc auto familiare. Sulle concessioni, oltre alla stretta su quelle autostradali, l’ultima bozza fa slittare al 30 giugno i pagamenti dei canoni demaniali sia per le spiagge che quelli per i porti turistici.
Conferma fino al 31 dicembre 2020 del “bonus verde” del 36%
Nel lungo elenco di proroghe, tra quelle più gettonate da contribuenti e utenti vanno ricordate: la conferma fino al 31 dicembre 2020 del “bonus verde” del 36% sulle spese sostenute per giardini, terrazze e parti comuni di edifici condominiali; la data del 1° gennaio 2022 per l’addio al mercato tutelato nei settori dell’energia elettrica (clienti domestici e piccole imprese connesse a bassa tensione) e del gas naturale solo per clienti domestici; lo stop degli aumenti dei pedaggi autostradali.
L’Inpgi evita il commissariamento almeno fino al 30 giugno
Il Governo prende ancora tempo, fino al 31 marzo 2020, per nominare i vertici della Privacy e dell’Agcom, ma incassa il no secco alla possibilità di portare a 5 i consiglieri dell’autorità garante dei dati personali. Il decreto prevede anche la nomina entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore di un commissario per la società Gse (Gestore dei servizi energetici). Il commissario durerà in carica fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2020. A evitare il commissariamento almeno fino al 30 giugno prossimo è invece l’Istituto di previdenza dei giornalisti che dovrà inviare perentoriamente al Governo un bilancio tecnico attuariale.