Scoperta nella Via Lattea una gigantesca onda di gas, lunga 9.000 anni luce e larga 400, che trasporta culle di stelle interconnesse fra loro. Con un fronte che arriva a quasi 500 anni luce dal Sole, l’onda è stata individuata grazie alla nuova mappa 3D della galassia tracciata dal satellite Gaia dell’Agenzia spaziale europea (Esa). I dati, pubblicati su Nature da un gruppo di astronomi coordinato dall’Università di Harvard, permettono di ribaltare le teorie formulate negli ultimi 150 anni sulla nascita delle stelle nostre vicine di casa.
“Se osserviamo le stelle più giovani del cielo, vediamo che non sono allineate con il piano della Via Lattea: per questo, in passato, si è ipotizzato che si formassero in regioni disposte ad anello intorno al Sole, la cosiddetta cintura di Gould”, spiega Ronald Drimmell, ricercatore dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) di Torino. “Con questo nuovo studio, invece, il modello viene messo in discussione: i dati di Gaia ci dicono infatti che le stelle in formazione si trovano in questa enorme struttura che ondeggia su e giù rispetto al piano galattico. Questo movimento, già ipotizzato in passato, ora viene confermato in modo chiaro, aprendo nuovi interrogativi: bisognerà infatti capire cosa determina questa oscillazione, se è indipendente o legata al movimento del piano galattico”.
L’onda è stata chiamata ‘Radcliffe wave’, in onore del Radcliffe Institute for Advanced Study dove ha sede la collaborazione di ricercatori che ha prodotto la scoperta. “E’ la più grande struttura coerente di gas che conosciamo nella galassia”, spiega Joao Alves, astronomo dell’Università di Vienna. “Non sappiamo cosa generi questa forma ma potrebbe essere come un’increspatura nello stagno, come se qualcosa di straordinariamente massiccio fosse atterrato nella nostra galassia. Quel che sappiamo – continua Alves – è che il nostro Sole interagisce con questa struttura, come se stessimo surfando sull’onda”.