Arte Fiera 2019. Courtesy Arte Fiera
Saranno 155 le gallerie straniere e italiane che prenderanno parte all’evento, per un totale di 345 artisti coinvolti: 108 gli espositori della Main Section e 47 quelli delle sezioni curate su invito, dove troviamo le novità più ghiotte. La prima è Focus, una sezione raccolta e approfondita dedicata di volta in volta a un particolare aspetto dell’arte del XX secolo. Quest’anno è curata dalla critica e storica dell’arte Laura Cherubini e si concentra sulle innovazioni della pittura italiana tra la fine degli anni Cinquanta e i Settanta: decenni in cui “la pratica della pittura in Italia è stata ricca e intensa, nonostante a più riprese venisse data per morta e sepolta”, spiega la curatrice, da ripercorrere tra “conferme, riscoperte e qualche sorpresa” e senza cercare necessariamente un’etichetta onnicomprensiva. “Pitture italiane”, perché “da sempre la pittura abita qui”, riassume Cherubini.
E a confermare la vitalità e l’attualità della pratica del dipingere c’è un’altra novità: si tratta di Pittura XXI, la prima sezione fieristica nel mondo dedicata interamente alla pittura contemporanea. Con la regia di Davide Ferri, le proposte di una ventina di gallerie disegneranno una mappa degli artisti italiani e internazionali, emergenti e mid-career, impegnati con questo medium, individuando i fili conduttori di un linguaggio che si è riaffacciato prepotentemente sulla scena dell’arte.
Torna inoltre dopo il fortunato debutto la sezione Fotografia e immagini in movimento, a cura del collettivo Fantom (Selva Barni, Ilaria Speri, Massimo Torrigiani, Francesco Zanot): un’indagine mirata sulle ultime tendenze nel campo della fotografia e del video, cui si aggiungono alcuni landmark del passato. “La fotografia e il video invadono sempre più lo spazio del quotidiano, reale e virtuale, assumendo un ruolo di cruciale importanza nelle nostre vite”, commentano i curatori. “Sono macchine che consentono un’elaborazione estetica, sociale, filosofica e politica di tutto ciò che ci circonda. Ormai non si limitano a registrare cambiamenti e mutazioni, ma sono agenti cruciali della trasformazione del mondo e del nostro rapporto con esso”.
C’è grande attesa anche per gli appuntamenti del Public Program, che vedranno affacciarsi sulla scena fieristica esposizioni e interventi d’artista. A partire da Oplà – Performing Activities a cura di Xing (Silvia Fanti) con contributi al confine tra arti visive, teatro e performance firmati da Alessandro Bosetti, Luca Vitone, Zapruder filmakergroup e un nuovo lavoro del Leone d’Oro Jimmie Durham, per proseguire con L’Opera Aperta, una mostra curata da Eva Brioschi che offrirà uno sguardo personale e inedito sul patrimonio museale dell’Emilia Romagna. Ad accogliere i visitatori all’ingresso sarà poi una grande installazione site specific di Eva Marisaldi, che lascerà il segno sull’edizione di quest’anno con un intervento diffuso tra i padiglioni fieristici e la città di Bologna.