Talenti in erba, agonismo, divertimento e sani valori sportivi. La trentaseiesima edizione del Lemon Bowl, storico torneo giovanile diretto magistralmente da Paolo Verna, è andata in archivio con tanti match emozionanti e di livello molto alto. Un migliaio di iscritti provenienti da ben quattro continenti hanno riempito i campi di New Penta 2000 (sede centrale) ed Eschilo 2, nella zona sud di Roma, all’inseguimento dei titoli under 10, 12 e 14. Tanti i ragazzi, giovani e giovanissimi, che hanno messo in luce qualità fuori dal comune dal punto di vista tecnico nonché caratteriale. Ne abbiamo scelti 5 che, per un motivo o per l’altro (e più o meno conosciuti), hanno colpito sia gli addetti ai lavori che gli appassionati.
Petrillo, botte da orbi
Greta Petrillo da Itri (Latina), classe 2007, ha impressionato per la grande potenza delle accelerazioni. La giovanissima pontina, che si sta facendo valere anche negli eventi di Tennis Europe, ha dominato il torneo under 14 senza mai rischiare in alcun match. Allieva del tecnico nazionale Silvano Papi al Ct La Signoretta di Genazzano (Roma), Greta è già devastante, nonostante la giovane età, nei colpi di inizio gioco. Le risposte di dritto, in particolare, sono una vera e propria sentenza.
La Petrillo proverà a ripercorrere le gesta ‘giovanili’ di Giulio Zeppieri, anch’egli pontino e già vincitore del Lemon Bowl under 14 nel 2015, a suon di vincenti. “La mia giocatrice preferita? – ha spiegato -. Sicuramente Serena Williams, per la sua straordinaria potenza”. Come poteva essere altrimenti?
Rapagnetta show
Daniele Rapagnetta non fa sconti a nessuno. Grande favorito per la vittoria del tabellone under 14, non ha avuto alcun problema ad alzare nuovamente al cielo l’ambita coppa ricolma di limoni, già messa in bacheca nel 2018 nella categoria under 12.
Classe 2006, tesserato per l’Antico Tiro a Volo di Roma (dove giocherà le gare a squadre), ‘Rapa’ è cresciuto con il maestro Sandro Di Trento e si allena oggi al Forum Sport Center sotto l’esperta guida tecnica dei fratelli Francesco e Alessandro Piccari. Dotato di un timing straordinario, Daniele impressiona per capacità tecniche e tattiche, qualità preziosissime in così tenera età.
Nella finale del Lemon Bowl 2020 ha superato il bravo calabrese Pergola per 6-2 6-4, perdendo complessivamente la miseria di 15 giochi durante tutto il torneo. A dimostrazione di una superiorità schiacciante e di un tennis già notevole sia a livello nazionale che internazionale.
Castracani, la tennista giramondo
Vincitrice del torneo under 10 femminile, Camilla Castracani ha messo in mostra un tennis già completo, solido e allo stesso tempo brillante. I genitori, entrambi italiani, viaggiano da anni per lavoro tra Sud America, Canada e Stati Uniti. La piccola Camilla ha iniziato a giocare proprio in Canada, mentre oggi si allena alla Magic Lincer Tennis Academy di Windsor, Connecticut.
“Perché siamo venuti al Lemon Bowl? – racconta mamma Alessia, ex giocatrice di volley -. Siamo tornati in Italia per le vacanze e Camilla ha chiesto a Babbo Natale di venire a giocare al Lemon Bowl”. Oltre all’ottimo tennis, la Castracani ha palesato una grande attenzione in campo, caratteristica non banale in giovane età. Sul set point della finale vinta contro la romana Silvia Dalle Molle, sul 6-5 40-40 (nell’under 10 vi è il killer point), le è caduta la racchetta dopo il servizio ma ha saputo, con grande reattività, recuperarla e vincere quello che a tutti gli effetti è risultato il punto più importante del torneo.
“Dedico questo titolo a mio papà – ha tenuto a dire Camilla a fine match – che mi supporta tanto e in questi giorni sta dormendo poco perché è sempre nervoso. Questa vittoria è tutta per lui”.
“Barazza” punta su Spircu
Dennis Ciprian Spircu, nato a Rimini nel 2009, da papà Ciprian e mamma Adriana, entrambi romeni di Cluj. Ha iniziato a giocare a tennis in Romagna col maestro Corrado Rosti, che lo segue tuttora a San Marino, mentre l’attuale supervisione è addirittura di Corrado Barazzutti.
“Dennis è un bimbo che vince tante partite e sta crescendo bene – racconta il capitano di Coppa Davis – raggiungendo già alcuni buoni risultati. C’è tanta strada da fare e ora bisogna allenarsi, migliorare e non avere assolutamente fretta”. Lo scorso anno Spircu arrivò in finale nell’under 10 mentre in questo 2020, da primo anno under 12, si è spinto sino alle semifinali.
Le qualità indiscutibili sono il tocco (ama giocare la palla corta), le accelerazioni (con entrambi i fondamentali) e la capacità di non uscire mai mentalmente dal match.
Paolina corre veloce
Marzia Paola Marina Pieragostini, per tutti ‘Paolina’, è nata a Genova il 27 maggio 2008; cresciuta tra El Salvador e Panama, è rientrata definitivamente in Italia lo scorso anno. Papà Mario, milanese, si è trasferito in Centro America nel 1994 per l’azienda Astaldi, dove si è sposato con Veronica, e dove Paolina ha iniziato a giocare a tennis grazie all’aiuto della federazione salvadoregna.
Bellissima prima di servizio (seconda molto da migliorare), tennis brillante, colpi potenti, la Pieragostini ha messo in mostra ottime doti nonostante la sconfitta in semifinale contro la futura vincitrice under 12 Claudia Galietta.
Alla fine del 2019 ha conquistato, insieme alla romana Gaia Mais, il titolo nazionale under 11 di doppio. Oggi Paolina si allena al Tc Crema con Giuseppe Menga e Massimo Ocera. Certezze: accelerazioni, buon tocco, un’emotività da migliorare. Obiettivo: pazienza e crescita costante.
I risultati delle finali
Under 10 maschile
Andrei Radu b. Stefano Palanza 6-2 6-0
Under 10 femminile
Camilla Castracani b. Silvia Dalle Molle 7-5 6-2
Under 12 maschile
Antonio Marigliano vs Lorenzo De Vizia 4-6 6-4 6-0
Under 12 femminile
Claudia Galietta b. Nicole Molaro 6-4 5-7 6-4
Under 14 maschile
Daniele Rapagnetta b. Alessio Pergola 6-2 6-4
Under 14 femminile
Greta Petrillo b. Beatrice Zucca rit.