Simone Benini, forlivese, 49 anni, è consigliere comunale di Forlì, avrà il compito di difendere la bandiera del Movimento 5 Stelle E’ sostenuto da un’unica lista, quella, appunto, del M5s che, a differenza di quanto avvenuto recentemente in Umbria, ha scelto di non stringere alleanze con il centrosinistra.
Rispetto agli altri due candidati principali, si è presentato sulla ribalta della campagna elettorale in forte ritardo: il M5s è stato infatti tormentato per mesi sull’opportunità di un sostegno esplicito a Bonaccini o, addirittura, su un turno di riposo, senza presentarsi alle elezioni. Poi la piattaforma Rousseau ha votato la corsa solitaria e ha scelto lui, storico attivista e già eletto in consiglio comunale.
Il suo slogan è quello di essere “sentinelle utili”, una dichiarazione d’intenti che già tradisce la consapevolezza di non avere chance nella conquista del governo della Regione. La campagna elettorale l’ha trascorsa soprattutto a cercare di ricompattare le fila dei suoi: dei quattro consiglieri regionali uscenti due non si sono ripresentati (una ha addirittura annunciato il voto disgiunto pro Bonaccini) le altre due hanno preferito rinunciare alla candidatura alla presidenza della regione.
Benini, certo consapevole che i risultati dell’Emilia-Romagna non potranno non influire sugli equilibri della maggioranza di governo, ha così cercato di riportare nel M5s un po’ di spirito delle origini, peraltro proprio nella terra dove Beppe Grillo lo ha lanciato con il ‘V-day’ e dove sono arrivati i primi successi elettorali. “Noi – dice – vogliamo un’Emilia-Romagna green: siamo la regione più inquinata d’Europa, dobbiamo cominciare a muoverci”.