Pipistrelli, zanzare, roditori, scimmie: sono diversi gli animali che possono trasmettere pericolosi virus all’uomo, come e’ accaduto per il coronavirus cinese 2019-nCoV. Nell’elenco sono recentemente entrati anche i serpenti, non senza perplessità e polemiche. A fotografare questo ‘zoo’ di indiziati sono le segnalazioni raccolte nell’ultima settimana dal sistema di monitoraggio globale delle malattie emergenti ‘Promed’ della Societa’ internazionale delle malattie infettive (Isid).
Si annida nei pipistrelli il virus 2019-nCoV comparso in Cina e che sembra avere uno stretto legame di parentela con il virus della Sars che si e’ diffuso fra il 2002 e il 2003.
Le punture di zanzare infette sono responsabili del nuovo focolaio di febbre gialla segnalato in Nigeria: 25 i casi confermati su 141 sospetti. La malattia (endemica nelle aree tropicali di Africa, Centro e Sud America) e’ provocata da un flavivirus: puo’ essere trasmesso dai primati all’uomo in ambiente forestale e puo’ dare origine a cicli di trasmissione da uomo a uomo qualora sia presente, nei villaggi o nelle citta’, abbondanza di zanzare ‘domestiche’ (come l’Aedes aegypti).
Sono invece i roditori i primi sospettati per il ritorno della febbre emorragica da arenavirus in Brasile, che ha fatto la sua prima vittima dopo 20 anni. La malattia, estremamente rara e letale, potrebbe essere stata trasmessa per contatto o inalazione di particelle virali derivanti da urine, feci o saliva di roditori infetti. La trasmissione da uomo a uomo puo’ avvenire solo in caso di contatto stretto e prolungato.
C’e’ lo zampino dei roditori anche dietro il nuovo focolaio di febbre emorragica di Lassa, che ha fatto registrare 20 infetti e 3 decessi in Liberia. La malattia viene trasmessa dal contatto diretto con escreti di roditori o tramite aerosol di escreti e saliva dei roditori. In alcuni casi, dopo la trasmissione accidentale, puo’ avvenire la trasmissione da uomo a uomo.
Il pipistrello della frutta, invece, potrebbe essere il responsabile del contagio da virus Nipha di una ventenne in Bangladesh, paese dove in passato si sono gia’ verificati casi di trasmissione da persona a persona. Arriverebbe dalle scimmie, infine, il virus del vaiolo che ha ucciso un bambino in Camerun e che potrebbe diffondersi da uomo a uomo, anche se meno contagioso del vaiolo umano.