«Se non ripartiamo dal pianeta non avremo la capacità di indicare una strada per la crescita», ha detto il presidente del Parlamento europeo
di Nicoletta Cottone
Green new deal, Sassoli: le tre sfide per un’economia a misura d’uomo
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«Se non ripartiamo dal pianeta non avremo la capacità di indicare una strada per la crescita». Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo David Sassoli nel suo intervento alla presentazione del Manifesto di Assisi contro la crisi climatica. E al Sole 24 Ore ha parlato del New Green Deal europeo. Non è una scatola vuota: ci sono 50 provvedimenti legislativi che avranno un impatto concreto sulla vita dei cittadini europei. «Stiamo cercando di sviluppare un nuovo modello sociale fondato sulla lotta al cambiamento climatico, ma per un’economia sostenibile. Sostenibile da un punto di vista climatico, da un puntro di vista sociale, economico e finanziario».
Obiettivo creare crescita e sviluppo in chiave green
Secondo Sassoli «abbiamo bisogno di ribaltare alcuni paradigmi se vogliamo dare crescita e sviluppo. Ecco perché abbiamo bisogno di risorse importanti da parte degli Stati, per un Fondo per una transizione giusta. Aiutare le nostre aziende naturalmente a crescere, non a chiudere. Avere più posti di lavoro e aiutare i Paesi a uscire dalla dipendenza dal carbone. Queste sono le tre sfide». Significativo il Fondo per la transizione giusta , ha detto Sassoli, «anche se deve essere finanziato con più risorse. Gli Stati membri dell’Unione devono capire che questa è la scommessa per il loro futuro».
Cinquanta i provvedimenti attuativi
Ci sono 50 provvedimenti legislativi per l’attuazione del New green deal che impatteranno sulla vita dei cittadini. «Non è un’operazione che finisce dicendo “vogliamo il green deal” o “vogliamo uscire della dipendenza dal carbone nel 2050”. Abbiamo bisogno di accompagnare il cambiamento con tanti provvedimenti legislativi. E la Commissione si è impegnata a presentarli al Parlamento nei prossimi due anni». Saranno 50 provvedimenti, ha spiegato, «che avranno impatti diversi: le questioni sociali, il modello di protezione sociale, le qustioni industriali, il problema dell’economia circolare e quello dell’energia».
Serve un nuovo modello di sviluppo
Abbiamo bisogno «di sviluppare un nuovo modello di sviluppo, perché abbiamo capito che il nostro, quello che ci ha accompagnato per 50 anni non difende il pianeta e non mette al centro le persone. Credo sia questo il richiamo che Papa Francesco, nella sua enciclica, ha lanciato come strada da percorrere».
Per approfondire
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