Pubblicato il: 31/01/2020 11:51
Si parte con “azioni mirate” nell’“area strategica” della rigenerazione equa e sostenibile dei territori. Obiettivo: una ventina di aree, partendo dai “territori feriti”, con interventi di riconversione edilizia di edifici pubblici agendo anche sul tessuto sociale. Da qui prende il via l’operato della Cabina di Regia Benessere Italia, presieduta da Filomena Maggino, organo di supporto tecnico-scientifico al presidente del Consiglio nell’ambito delle politiche del benessere e della valutazione della qualità della vita dei cittadini.
Il 20 gennaio scorso, al Cnel, il premier Giuseppe Conte ha annunciato le Linee programmatiche della Cabina. “Il presidente – dice Maggino all’Adnkronos – ha annunciato le prime aree strategiche individuate. Su una siamo ad uno stadio piuttosto avanzato e il premier ha approfondito insieme a noi gli obiettivi e ci ha dato l’ok: è quella della rigenerazione equa e sostenibile dei territori”.
“Puntiamo ad una rigenerazione di parti di un territorio urbano, ma non solo, attraverso la riconversione di edifici già presenti, e già questo fa capire che andiamo contro l’idea di consumare ulteriore suolo – sottolinea – Attraverso la rigenerazione edilizia di queste parti di città, l’obiettivo è anche quello di rigenerare dal punto di vista sociale ed economico. Quindi: ricostruire un edificio, rivalorizzarlo in termini di dissesto idrogeologico, attenzione alla sismicità del territorio e in termini energetici e attenzione anche alle persone che ci abiteranno”.
Per esempio: “Consentire agli anziani con qualche disabilità di continuare a gestire la propria vita in modo autonomo attraverso delle tecnologie, anche semplici, che aumentano la qualità della vita delle persone. Si potrebbe anche pensare ad altri gruppi sociali come le famiglie con bambini. Quindi dotare questi edifici di servizi che consentano una migliore vita”. Come si vede “l’intervento è trasversale, su più temi, e sistemico”.
“Stiamo già ragionando con i soggetti attuatori nell’identificare i luoghi che saranno una ventina su territorio nazionale – continua – Vorremmo partire, aumentando questo numero, da territori feriti, bisognosi di interventi di questo genere. L’idea è di adattare questi interventi ai luoghi, studiandoli e dotandoli degli accorgimenti adeguati all’area fisica e alle persone che ci vivono. Con l’idea che questo abbia anche un effetto domino che consenta una rivalutazione dell’area”.
Dal punto di vista normativo “avremo bisogno di qualche intervento, ma questo dipenderà molto dai luoghi, più che altro interventi che hanno a che fare con la fiscalità, che incoraggino queste operazioni”. Quanto alle risorse economiche disponibili, Maggino precisa che si interverrà su “edifici pubblici” e che “i soggetti attuatori si sono messi a disposizione.
Quali i tempi di attuazione? “Il presidente vuole un check in determinati tempi. Tra sei mesi almeno su questa prima area strategica vorremmo presentare un po’ di risultati anche solo in termini del faremo questo, quel giorno e in questo modo”.
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