Il presidente degli industriali spiega gli obiettivi futuri e aggiunge: «Brexit potrebbe essere una opportunità per l’Italia»
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Confindustria celebra i suoi 110 anni alle Ogr di Torino, dove nacque l’associazione degli industriali. È «una grande istituzione che negli anni si è trasformata: non solo categoria, quindi sindacato d’impresa, ma
anche attore sociale», sottolinea il leader degli industriali, Vincenzo Boccia che spiega anche quali sono gli obiettivi per i prossimi anni: essere ponte tra gli interessi delle imprese e gli interessi del Paese; includere i giovani, aiutare il Governo del Paese con proposte che guardino in
lungo e in largo, con una visione di medio termine.
Durante l’evento si è parlato anche di quello che sta accadendo oltre la Manica: Secondo Boccia «la Brexit potrebbe essere un grande opportunità per l’Italia per attrarre investitori che hanno necessità di affrontare il mercato europeo». «L’Italia potrebbe diventare un grande hub – spiega -. La posizione geografica dell’Italia è particolarmente interessante: a nostro avviso dovrebbe diventare anche geoeconomica, cioè una Italia centrale
tra Europa e Mediterraneo, una Italia che accoglie, attrae investitori».
Di Brexit ha parlato anche Romano Prodi, ospite a Torino: «Non è una bella giornata per l’Europa perché la Gran Bretagna rappresentava molto in Europa sia dal punto di vista politico militare sia della ricerca
scientifica e della finanza. Ma è sempre stato il paese inquieto
d’Europa. Sono convinto che avranno problemi e tra 15 0 20 anni torneranno».
Guardando alla situazione italiana, invece da Emma Marcegaglia, presidente dell’Eni, arriva l’allarme: «Siamo preoccupati. L’Italia è un Paese che da anni non cresce e quest’anno ha la crescita più bassa d’Europa. Alla lunga questo crea problemi». «Dobbiamo tornare a crescere» dice, aggiungendo che «noi in quanto grandi esportatori risentiamo dell’andamento della Germania, che quest’anno farà +0,5%».
Il presidente Boccia ha poi parlato del ponte Morandi: «Dopo un trauma fisico riusciamo in tempi brevi a realizzare un nuovo ponte Morandi. Quel modello dovrebbe essere il modello dell’intero Paese». Boccia ha aggiunto che non bisogna «chiedere flessibilità in chiave europea ma chiedere infrastrutture, con un piano molto forte, consolidare il mercato domestico europeo e costruire una operazione di reazione all’economia che rallenta».