Come se il malore di Mara Venier non avesse creato abbastanza scompiglio, a rendere il clima del salotto di Domenica In praticolarmente frizzante ci ha pensato Iva Zanicchi che con la sua solita schiettezza si è resa protagonista di uno scivolone davvero epico, con i social che hanno fatto, come sempre, da cassa di risonanza.
Quando vedo un cinese me la do a gambe
La frase incriminata che ha fatto drizzare le orecchie in studio e sui vari social network è arrivata nel corso dell’intervista vis a vis con la padrona di casa, Mara Venier. Argomento di discussione: quello più gettonato del momento ovvero il fantomatico virus cinese meglio conosicuto come “coronavirus”. “Arrivando in treno ho sentito delle urla tremende. – ha raccontato la Zanicchi – Una signora cinese scesa dal treno è stata fermata dagli inservienti che la tenevano lontana con le mani mentre lei continuava ad urlare. Non c’entrava niente poverina, ma ormai c’è la psicosi. E fin qui tutto bene. Peccato che poi l’ex cantante abbia chiuso il discorso con una battuta non proprio carina: “Io quando vedo un cinese, ha detto tra il serio e il faceto – sorrido e me la do a gambe”.
Mara mette la pezza, ma sui social esplode la polemica
Come se non avesse infierito abbastanza, la Zanicchi è andata persino oltre: “Voi dovete essere cordiali, bevete il caffè con loro. Io me ne vado, voi fate come volete. Non è per essere untori ma se uno ha paura, ha paura. Non viaggio con la mascherina per ora e comunque non c’è da ridere perché il pericolo c’è. Lavatevi le mani e non soltanto le mani”. Infine, resasi forse conto di aver un pochino esagerato, la Zanicchi ha cercato di correggere il tiro: “Potrei anche tacere che farei meglio“. In suo soccorso, Mara Venier, che mette le mani avanti e cerca di rimediare come può: “Non vorrei che qualche cinese si fosse offeso”, abbozza prima di rivolgere un abbraccio a tutta la comunità asiatica. Pezza sistemata a dovere, ma nel frattempo sui social esplode il finimondo. “Speriamo che i cinesi che incontrerai invece ti abbraccino perché l’ignoranza si combatte con i gesti non gli allarmismi da sciacalli”, scrive qualcuno. Contro la Zanicchi, ovviamente.