Pubblicato il: 04/02/2020 13:44
dall’inviata Ilaria Floris
“Sono davvero felice di essere qui. Vorrei parlare di un’emergenza nazionale e internazionale. Mentre ne parlo ci sono molte donne messe in prigione solo perché chiedono il diritto al voto, come in Arabia Saudita. Quello della violenza sulle donne è un tema apartitico e culturale”. A dirlo è Rula Jebreal, cominciando così la conferenza stampa di presentazione della prima serata del Festival di Sanremo, dove la giornalista porterà un monologo che riguarda il tema della violenza sulle donne.
“Amadeus -ha detto la giornalista- ha subito ha abbracciato l’idea, e lo ringrazio tantissimo”. Parlando di quello che dirà stasera sul palco, la Jebreal ha poi accennato alla figlia: “Sono felice di parlare davanti a mia figlia, perché dirò delle cose che non ho mai detto nemmeno a me stessa finché non ho compiuto 40 anni”.
“Le polemiche fanno parte di qualsiasi iniziativa culturale. Ringrazio i critici perché ci hanno costretto a fare uno sforzo in più, senza di voi non sarei stata qui, lo dico con sincerità”, ha aggiunto. “Ma ringrazio anche tutti quelli che hanno creduto in me, a partire da Amadeus e tutta la Rai”.
“Ho trovato straordinario quanto ci si diverte a Sanremo, io vengo da ambienti un po settici, un po rigidi, qui ho apprezzato la leggerezza, si ride si canta. E poi qui cerchi di parlare alle persone, alla loro umanità”, ha detto ancora. “Dietro ogni virgola, ci sono persone che sono la colonna vertebrale della Rai, ho visto come operano dalla mattina alla sera”, ha aggiunto la giornalista. Che ha poi aggiunto, sollecitata dalla domanda di una giornalista: “Vorrei sorprenderti stasera, come vorrei sorprendere anche me stessa davanti a te. Spero di riuscirci”.
“Avevo tanto desiderato avere Michelle Obama al festival, magari non sul palco, con un collegamento. Mi piacerebbe un giorno riportarla perché è una donna straordinaria, che ha avuto una vita incredibile e porta un messaggio uguaglianza. Farò di tutto per portarla in futuro”, ha detto ancora.
Adnkronos.