Si continua a discutere sulla contagiosità del coronavirus nelle persone asintomatiche. Sarebbe infatti viziato da un errore di fondo lo studio tedesco, pubblicato sul New England Journal of Medicine, sulla donna cinese senza sintomi, che di ritorno da Shangai ha fatto visita a quattro suoi colleghi tedeschi, a cui poi e’ stato diagnosticato il virus. La donna infatti, come spiega la rivista Science, non sarebbe stata visitata direttamente dai ricercatori, che si sarebbero basati solo sui dati riportati dai malati tedeschi sul suo stato.
L’Istituto tedesco Robert Koch (Rki), pur non coinvolto direttamente, ha infatti scritto una lettera al Nejm per fare chiarezza, spiegando che i ricercatori tedeschi che hanno descritto il caso, non avevano in realtà parlato con la donna prima della pubblicazione dello studio. Come ha spiegato uno degli autori dello studio, Michael Hoelscher dell’Università Ludwig Maximilian di Monaco, lo studio si è basato sulle informazioni raccolte dai 4 malati tedeschi, che “ci hanno detto che la paziente cinese sembrava non avere dei sintomi”.
Successivamente l’Rki e l’Autorità bavarese per la sicurezza alimentare hanno parlato con la donna al telefono, scoprendo che invece aveva dei sintomi mentre era in Germania: si sentiva stanca, aveva dolori muscolari e aveva preso un paracetamolo. Hoelscher, non presente alla telefonata, ha chiesto poi all’Autorithy bavarese se fosse il caso di fare una correzione, ricevendo però una risposta negativa.
L’Istituto Koch invece conferma di aver inviato una lettera sull’errore al Nejm e di aver informato l’Organizzazione mondiale della sanità e le altre agenzie europee. Anche per Hoelscher l’articolo pubblicato avrebbe dovuto essere più chiaro sulla fonte delle informazioni: “Se lo scrivessi oggi, lo farei diversamente.
Il bisogno di condividere i dati il più in fretta possibile, insieme alle richieste del Nejm, hanno creato molta pressione”. Il fatto che lo studio tedesco abbia commesso un errore non significa però che non ci sia trasmissione del coronavirus da persone asintomatiche. Anthony Fauci, direttore dell’Istituto per le malattie infettive statunitense, ne è convinto: “Ho parlato con uno dei miei colleghi in Cina, che è sicuro che ci siano infezioni asintomatiche e che alcune persone senza sintomi le stiano trasmettendo”.