Archiviata la fase fredda artica, ora è tornato l’anticiclone mangia-inverno sull’Italia. Non è una novità, ma anzi è uno scenario assolutamente ricorrente, quasi costante. Sostanzialmente, l’egemonia anticiclonica sul Mediterraneo ha subito solo una temporanea defaillance.
La colonnina di mercurio quindi si riporta su valori ben superiori alla norma, in quanto il ritorno dell’anticiclone sta trainando nuovamente un respiro d’aria più mite ed umida d’origine oceanica. Il rialzo termico risulterà più avvertito al Centro-Sud dell’Italia.
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L’attuale spinta anticiclonica deriva dalla nuova accelerazione del Vortice Polare, il quale tende a divenire di nuovo molto compatto, cancellando così l’inverno non solo dall’Italia, ma anche da tutta Europa, in virtù delle intense correnti zonali alle alte latitudini.
In riferimento al flusso zonale di cui appena detto e come conseguenza di un Vortice Polare più forte, nel weekend un’intensa area depressionaria prenderà corpo e si approfondirà sull’Islanda, per puntare le Isole Britanniche.
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Il vortice ciclonico sarà molto profondo, con valori di pressione localmente attorno ai 950 hPa. L’aspro gradiente barico, rispetto al forte anticiclone presente sull’Europa Meridionale ed Orientale, favorirà venti di tempesta occidentali già da sabato in Gran Bretagna e poi domenica su gran parte del Nord Europa.
Maltempo e venti burrascosi insisteranno anche ad inizio settimana sull’Europa Centro-Settentrionale, mentre l’Italia godrà della protezione anticiclonica, pur risentendo marginalmente della circolazione occidentale con venti in parziale rinforzo e nubi irregolari dovuti al flusso d’aria umida.
Dopo alcuni giorni tempestosi in Europa, nella seconda parte della prossima settimana una saccatura affonderà verso la Gran Bretagna e la Francia, poi sul Mediterraneo Centrale. La contestuale rimonta dell’anticiclone atlantico verso nord alimenterà la discesa di masse d’aria più fredda d’estrazione polare.
Ci potrebbe quindi essere una fase più scoppiettante, di nuovo invernale, attorno a metà febbraio, con un’evoluzione perturbata e anche neve sui rilievi. Tuttavia, al momento non si attende nulla d’eclatante, ma d’altronde il trend di quest’inverno lo conosciamo bene, non certo favorevole alle ondate di freddo.
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Pubblicato da Mauro Meloni