(ANSA) – ROMA, 25 GEN – La premessa è quella del racconto di
una storia d’amore tra Laura e Marco, ragazzi di una città di
provincia negli anni Novanta. Ma sulle note di “Romagna mia”,
Federico Cini ha portato sulla passerella di Altaroma una
collezione talmente moderna da superare i confini di genere e di
stagione. Gonne per lui, portate con calosce di gomma, pantaloni
larghissimi per entrambe, tubini di maglia di nuovo per lui,
cappottoni in lana spessa, camicie plissè per tutti, trench,
grembiuli di cotone in tessuti camicia, veli colorati da sposa a
coprire modelli e modelle. Tutto nero, bianco, ecru, glicine e
arancio evidenziatore. “Ho raccontato la storia d’amore dei miei genitori. Ho rifatto i
tailleur di mia madre e i cappotti di mio padre, ho arricchito
le silhouette con i drappeggi delle rappresentazioni di Plauto,
commediografo romano nato a Sarsina, dove sono nato e vivo.
Infine, i miei viaggi all’estero e la decisione di tornare
citati dalla canzone Romagna, Romagna mia lontan da te non si
può star!.
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