(ANSA) – ROMA, 13 FEB – Elegante nel suo completo bianco, gentile, affascinante, enigmatico, forse immortale: era il signor Roarke, misterioso ‘orchestratore’/ ‘supervisore’ di sogni e desideri da realizzare, incarnato da Ricardo Montalban nella serie diventata cult Fantasy Island, da noi conosciuta come ‘Fantasilandia’, in onda dal 1978 al 1984 (nel 1998 c’è stato anche un reboot, sempre televisivo con Malcolm McDowell, cancellato dopo una stagione).
In ogni puntata si raccontavano le avventure, non sempre a lieto fine, degli ospiti che su una misteriosa isola avevano la possibilità di realizzare le proprie fantasie. Percorsi che potevano essere innocui quanto pericolosi, variando nei generi, dalla commedia, al dramma famigliare, al thriller. C’è voluto un produttore originale come Jason Blum, con la sua Blumhouse (Get out, Halloween) per riprendere il tema in chiave horror, con corposi inserti di commedia nera, in Fantasy Island di Jeff Wadlow, in sala dal 13 febbraio in 260 copie con Warner Bros.
Nel cast corale, che comprende, Maggie Q, Lucy Hale, Austin Stowell, Jimmy O. Yang, Portia Doubleday, Ryan Hansen, tocca a Michael Pena calarsi nel ruolo di Mr Roarke. Nel film, l’attore di Narcos toglie un po’ di raffinatezza alla parte, per renderne più evidenti le contraddizioni.
L’elemento soprannaturale, legato al misterioso potere dell’isola, già molto presente nella serie, tra fantasmi, realtà parallele, e visite, in un paio di episodi, persino del diavolo, diventa protagonista nella versione cinematografica, che estremizza anche un altro caposaldo del racconto televisivo: l’obbligo, per ogni ospite di vivere la propria fantasia fino in fondo, affrontandone anche i più rischiosi e duri colpi di scena. Scenari che trasformano i sogni in incubi per i vincitori di una vacanza sull’isola amministrata da Roarke.