(ANSA) – ROMA, 20 FEB – C’era un pezzo di Italia questa mattina alla presentazione della giuria del Festival di Berlino presieduta da Jeremy Irons e composta dall’attrice Bérénice Bejo, la produttrice Bettina Brokemper, la regista palestinese Annemarie Jacir, Kenneth Lonergan e il brasiliano Kleber Mendonça Filho. Oltre al neodirettore artistico Carlo Chatrian anche Luca Marinelli nella veste di giurato.
E da Irons, prima di ogni considerazione estetica sui 18 film in concorso, alcune precisazioni: “A livello personale, sono costretto a dire qualche parola su alcuni giudizi dati da me, e su cui mi sono anche scusato, relativi a tre temi come abuso sessuale, aborto e matrimonio fra persone dello stesso sesso. Voglio essere chiaro una volta e per tutte: intanto sostengo il movimento che lotta per contrastare le diseguaglianze di cui sono vittime le donne sia nel posto di lavoro che in generale. Approvo poi in maniera chiara i matrimoni fra persone dello stesso sesso e lo continuerò a fare. E ancora di più sono favorevole alla decisione di ogni donna di interrompere una gravidanza. Tutti dovremmo contribuire – ha continuato l’attore – a combattere per la tutela di questi tre diritti fondamentali che in alcuni paesi non sono garantiti. Spero anzi che alcuni dei film in concorso affrontino queste tematiche”.
Luca Marinelli ha parlato invece dei film della sua vita:”Amo ogni tipo di film, l’importante è che sia bello. Mi ricordo però uno dei primi film che ho visto, E.T. Ero sul divano con mia madre e ho avuto paura. Ero piccolo, non avevo più di sei anni, ma alla fine l’ho amato. È un onore per me essere in giuria. Vivo qui, Berlino è la mia città. Ricordo la mia prima Berlinale – ha concluso – ero allora un semplice spettatore, ma già la sensazione di esserci era fantastica. Sono poi tornato come Shooting Stars ed ora eccomi in giuria. Una cosa fantastica.”