Se governo cade, fino al 2021 non si vota
Lanciando la proposta di riforma per l’elezione diretta del premier, Renzi ha chiarito: «Non butto la palla in tribuna perché quand’anche cadesse il governo non si può votare fino all’autunno, quando mai nella storia si è votato. È presumibile pensare che almeno fino al 2021 non si vota. Siccome non si può votare per un impedimento tecnico, dico che è il momento di guardarsi negli occhi e pensare prima agli italiani e poi ai partiti».
Per Conte la priorità è far crescere l’Italia
In vista dell’intervento televisivo di Renzi, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva chiarito che «in questo momento siamo concentrati su una priorità che è far crescere l’Italia» sulla richiesta renziana di un patto di legislatura sulle riforme. Conte aveva annunciato una «cura da cavallo» per affrontare una situazione che ha descritto di «emergenza nazionale» del sistema Italia, «fanalino di coda» in Europa per la crescita, alla quale devono «contribuire tutti», maggioranza e opposizione. La replica di Renzi è giunta in occasione dell’intervento televisivo. «Il reddito di cittadinanza è un fallimento – ha detto -, se hai messo soldi per 2,3 milioni di persone e l’1,7% ha trovato lavoro e oggi Gaetano Scotto, mafioso, è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza. Se Conte vuole fare la cura da cavallo per l’economia inizi ad abolire il reddito di cittadinanza e metta i soldi per il taglio delle tasse alle aziende».
Arriva recessione, far ripartire opere
Sempre sul tema dell’economia che non cresce, Renzi ha posto l’accento sulla necessità di far ripartire le opere. «Occhio che arriva una recessione e allora i posti di lavoro saltano – ha affermato -. Allora in un clima normale forse Pd e Cinque stelle respingerebbero la proposta dei commissari per far ripartire le opere ma in questo clima straordinario dobbiamo finalmente sbloccare opere pubbliche per cui i soldi ci sono già. Sono già finanziate e se partono creano ricchezza e posti di lavoro».
Iv vota ancora con l’opposizione
Parole quelle di Renzi che hanno chiuso una giornata caratterizzata dagli ennesimi strappi all’interno della maggioranza. La commissione Giustizia della Camera ha approvato con 24 sì e 23 no l’emendamento del M5s soppressivo della proposta di legge del forzista Costa sulla prescrizione. Determinante il voto della presidente della commissione. Ma Italia Viva ha votato con l’opposizione per cancellare la riforma Bonafede. Lite in commissione con momenti di tensione e urla, al momento del voto.
Pd: Iv mina governo,non tollereremo ancora per molto
Il voto di Iv sulla prescrizione, ha sottolineato il vicecapogruppo Pd Michele Bordo, è «l’ennesima provocazione» verso il governo. «Questa guerriglia quotidiana di Renzi – ha detto – è diventata insopportabile perché mina alla base la tenuta del governo. Così è davvero complicato andare avanti. Iv chiarisca subito, perché non è possibile stare insieme all’opposizione e al governo. Non saremo disponibili a tollerare ancora per molto. Renzi si assuma le responsabilità di fronte al Paese se ha deciso di favorire il ritorno di Salvini e della destra». Insomma, i Dem mostrano di non tollerare più i continui rilanci dell’ex compagno di partito. «Credo – ha detto il segretario Nicola Zingaretti – che qualcuno agli italiani, e alle italiane, se continua così gli farà venire il malditesta con questo chiacchiericcio insopportabile del quale non si capisce il fine». «Noi – ha detto Zingaretti a margine di colloquio con Roberto Gualtieri candidato alle suppletive a Roma – continuiamo a lavorare per riaccendere i motori dell’economia italiana, stando lontani dal chiacchiericcio e dai sotterfugi di Palazzo dei quali non se ne può francamente più». La convinzione del Pd è che Renzi, cercando la sponda di Di Maio, voglia farsi cacciare dal governo o farlo cadere, per scalzare il premier e sostituirlo.
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