Giovanni Laezza, presidente Aefi
Pubblicato il: 25/02/2020 16:41
“Al momento, la situazione è molto fluida e in continua evoluzione perché dipende anche dalle disposizioni sanitarie delle autorità regionali e nazionali. E’ difficile quantificare gli effetti in questo momento sul nostro settore, come penso sia difficile quantificarli ora in qualsiasi altro settore produttivo. Sicuramente, saranno importanti”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Giovanni Laezza, presidente Aefi, Associazione esposizioni e fiere italiane, l’associazione di riferimento delle fiere italiane fa il punto sugli effetti del coronavirus sul settore. Ogni anno il comparto italiano coinvolge circa 200.000 espositori e 20 milioni di visitatori, genera affari per 60 miliardi di euro e dà origine al 50% delle esportazioni delle imprese che vi partecipano. Numeri importanti che crescono se consideriamo anche l’indotto come trasporti, ricettività e ristorazione.
“Ci sono state -spiega Laezza- delle manifestazioni che sono state annullate, rinviate e posticipate. Il numero, però, non è ancora certo perché, via via che le diverse autorità regionali stanno adottando dei provvedimenti, la situazione cambia”. L’Aefi non ha perso tempo e ha avviato un confronto interno. “Sì, ci siamo confrontati all’interno dell’Associazione, stiamo verificando -sottolinea Laezza- la situazione anche attraverso un’indagine specifica e siamo chiaramente consapevoli di come sia indispensabile adottare tutte le misure necessarie per tutelare la salute pubblica e siamo stati pronti ad attuarle. Tutti i nostri associati stanno seguendo attentamente le disposizioni sanitarie delle autorità locali e nazionali. Con le istituzioni abbiamo aperto un dialogo per capire come gestire al meglio questa emergenza anche sul fronte economico”.
Ma è presto per fare una stima dei danni per il settore economico. “Al momento, non è possibile fare una quantificazione – ribadisce – perché non sappiamo né la portata dell’emergenza né quanto potrà durare. Sicuramente gli effetti saranno importanti”. Anche perché, dice, “in questo momento la situazione è così fluida e in evoluzione che un territorio che non è toccato dall’emergenza oggi può esserlo domani”. “Nonostante le difficoltà organizzative, auspichiamo che la maggior parte delle manifestazioni al momento annullate o posticipate possano essere riprogrammate nei prossimi mesi, in modo da contribuire nel contenere il danno economico. A tempo debito lavoreremo di concerto con tutti gli attori coinvolti per un ‘nuovo’ calendario”, conclude.
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