Il percorso previsto dall’accordo consentirà lo sviluppo di campagne di prevenzione dei tumori della mammella, del colon retto e della cervice uterina sia per la popolazione femminile che per quella maschile
Firenze – La prevenzione oncologica entra nella Scuola marescialli e brigadieri dei Carabinieri, con un percorso di promozione dei corretti stili di vita e un programma mirato di screening. É un accordo innovativo quello che la Scuola fiorentina ha stipulato con Ispro (Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica). Il prossimo 4 maggio, proprio presso la sede della Scuola, si terrà un incontro per presentare le attività, i risultati e le prospettive scaturite da questa collaborazione, che ha già dato i primi, significativi, frutti.
L’iniziativa ha permesso l’esecuzione di mammografie in sede, rivolte al personale militare: sono infatti sempre più numerose le donne che scelgono di intraprendere questa carriera. Ma ad essere coinvolti sono stati anche i familiari dei militari. Il percorso previsto dall’accordo consentirà lo sviluppo di campagne di prevenzione dei tumori della mammella, del colon retto e della cervice uterina sia per la popolazione femminile che per quella maschile.
La convenzione prevede per il futuro anche la creazione di programmi educativi in materia di prevenzione primaria: dai corretti stili di vita, all’alimentazione, dalla riduzione del fumo alla conoscenza e correzione dei fattori di rischio legati ai tumori. Tra le prospettive, anche l’inserimento dei paziente affetti da patologia neoplastica in percorso di riabilitazione. Alla Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze sono presenti circa 2500 militari e civili, di cui circa 200 donne, e i numerosi allievi, che nel corso attuale sono piu’ di 1400 – un numero destinato ad aumentare nei prossimi anni – permangono per tre anni nella Citta’ Metropolitana di Firenze per seguire il corso della Scuola.
L’accordo con Ispro consentirà loro di seguire un percorso formativo in parallelo che li porterà ad avere una maggiore consapevolezza su tutte quelle tematiche che riguardano la cosiddetta prevenzione primaria. E quando, a fine corso, i marescialli e i brigadieri prenderanno servizio nelle caserme dislocate su tutto il territorio nazionale, la formazione e la sensibilizzazione acquisita in materia di prevenzione dei tumori consentirà loro di diffondere in modo capillare una cultura della salute, rendendoli veicoli di un importante messaggio.