E se si trattasse della prova generale di qualcosa di più grosso e di più grande che deve avvenire? E se il coronavirus fosse soltanto un modo per vedere cosa potrebbe accadere nel mondo creando panico?
“Tutto questo ricorda il fantascientifico e spettacolare film Invasion dove una malattia epidemica minaccia seriamente la sopravvivenza dell’intera umanità”.
C’e’ da chiedersi se non sia un nuovo modo di fare guerra.D’altronde le armi di oggi sono anche quelle utilizzate da internet, le fake news, una stampa che comunica in modo schizzofrenico, giornalisticamente non si sta facendo un buon lavoro, si stanno dando notizie incomplete ed esagerate, si sta tempestando la gente con una disinformazione programmata .
E poi c’ e‘ chi sostiene che “ogni cinquantanni e’ necessario una guerra per decimare la popolazione mondiale per evitare poverta’ ma soprattutto per non ostacolare l’economia e il suo sviluppo, il tutto ridisegnato dalle grandi potenze mondiali, per poter ritrovare un “nutrimento “migliore nel processo di ricostruzione di un nuovo mondo”
Insomma un martellamento psicologico pazzesco, l’Italia e’ diventata l’untore d’Europa – come ha dichiarato- l’ On.Giorgia Meloni, e questa follia ci sta portando qualche miliardo in meno di prodotto interno lordo con intere imprese in ginocchio e in difficolta’ .
Questo atteggiamento sta facendo tremare oltre alle nostre aziende anche il turismo temendo gravi ricadute sulle settimane bianche e sulla Pasqua, ma potrebbe essere compromessa anche la stagione estiva come dichiara – la vice presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli: “Le stime prima della diffusione parlavano di una perdita di 5 miliardi di euro ,anche nel caso di una rapida soluzione del problema , per il settore la stagione e’ compromessa.”
Nel nostro paese il turismo fa la differenza con un giro d ‘affari di oltre 146 miliardi di euro e genera circa il 12% del PIL italiano,e’ di tutta evidenza infatti, come le limitazioni imposte, a tutela della salute, sia in ambito territoriale che nel contesto internazionale, stiano provocando ingenti danni a livello economico e notevoli tensioni finanziarie sia per le imprese che per i cittadini.
Tra la percezione e la realta’ c’e’ una notevole differenza e gli allarmi immotivati provocano un rischio rilevante soprattutto per le piccole e medie imprese.
Ecco cosa stanno producendo terrore e panico, e il panico indebolisce i popoli. Siamo in piena apocalisse? Non credo. Ovviamente non si tratta di affermazioni ma semplicemente di “liberi punti di domande”.
di Sandra Caschetto