Un settore occupato prevalentemente da uomini, soprattutto ai livelli più alti, ma che negli ultimi anni si tinge sempre più di rosa, registrando un interesse crescente anche da parte delle donne che scelgono e si distinguono nella ristorazione.
I numeri non sono incoraggianti per le donne che decidono di fare della cucina la loro professione. Infatti, secondo la guida Michelin, le donne chef nel mondo sono solo circa il 4% su oltre 3.300 ristoranti in 28 nazioni: in Francia su 621 stellati le donne sono appena 16, mentre in Italia i numeri si alzano: 45 su 367, posizionandosi come il Paese con la più alta percentuale femminile.
Cinque le chef tristellate in tutto il mondo in un elenco di oltre 130 ristoranti, due solo nel nostro Paese: Nadia Santini, la prima cuoca italiana premiata con tre stelle, nonché ‘Miglior Chef Donna nel mondo 2013’ e Annie Feolde, la prima in Italia a ricevere l’ambito premio già nel 1992. Unica donna tra i trenta nuovi stellati, nella nuova edizione 2020, Karime Lopez, prima chef donna messicana in assoluto a vincere una stella.
Tornando nel nostro Paese, secondo la guida Michelin 2019, la Lombardia mantiene il primato di regione con il maggior numero di stelle e detiene inoltre il record di ristoranti stellati la cui cucina è guidata da donne (6 su 52), seguita dal Piemonte (5 su 40). Una donna, inoltre, è la vincitrice del premio di Sala Michelin 2020, assegnato a Sara Orlando del Ristorante Locanda di Orta, Orta San Giulio.
Per quanto riguarda il settore della ristorazione, il rapporto FIPE 2019 segnala una crescita del numero delle imprese rispetto all’anno precedente: 336 mila di cui circa una su tre è gestita da una figura femminile. In aumento anche l’occupazione: nel settore della ristorazione lavorano 1,2 milioni di addetti di cui il 52% è donna.
Sono quindi ampi i margini di miglioramento per le donne che vogliono intraprendere questa carriera.
“Anche se la scena gastronomica italiana è dominata dagli uomini, soprattutto in posizioni apicali, osserviamo con grande piacere come sempre più cuoche e ristoratrici si stiano affermando”, commenta Andrea Favarato, VP Southern and Western Europe di Quandoo. “Abbiamo chiesto a Martina Caruso, giovane chef insignita di una stella Michelin, come ha raggiunto il successo e le sfide che le hanno permesso di dirigere una cucina d’importanza mondiale. La chef ha inoltre raccontato la particolare storia della sua infanzia con due genitori che le hanno trasmesso una visione alternativa dei ruoli all’interno di una famiglia e che hanno sicuramento contribuito a forgiare il suo carattere. Oggi Martina è un esempio e siamo felici di poter avere la sua testimonianza positiva che incoraggia le ragazze a intraprendere una carriera nel mondo della ristorazione”.