Uccise dai partner, dai fidanzati, dai mariti, assassinate tra le mura domestiche. È ancora troppo alto il numero di femminicidi e omicidi che vengono commessi in Italia e in Sardegna. Il dato disarmante emerge dall’ultima statistica pubblicata dall’Istat che vede la Sardegna al secondo posto in Italia per numero di donne uccise nel triennio 2016-2018 e ai primi posti per numero complessivo di delitti.
Nonostante un calo complessivo dei delitti in tutta Italia – 345 nel 2018 su 357 del 2017 – la Sardegna si assesta sopra la media con uno 0,38 su 100mila abitanti. L’Isola registra anche un altro record negativo: i femminicidi sono in calo rispetto al triennio 2013-2015 in Italia, ma la Sardegna, insieme a Valle d’Aosta, Liguria, Bolzano e Veneto fanno eccezione per l’aumento delle donne uccise in ambito familiare e dai partner. Nel triennio 2016-2018 l’Isola è al quarto posto in Italia per gli omicidi volontari di uomini (1,15 su 100mila abitanti) e al secondo posto per quelli delle donne (0,68).
“Per le donne il rischio è soprattutto nell’ambiente domestico – spiegano dall’Istat – sono uccise soprattutto da partner o ex partner (54,9%) e da parenti (24,8%)”. A livello nazionale nel 2018, 63 donne sono state assassinate dal partner (marito, convivente o fidanzato), 10 dall’ex partner, 33 da un altro parente, 2 da un conoscente, 16 da uno sconosciuto e 9 da una persona non ancora identificata”. Secondo l’analisi statistica il tasso di femminicidi più alto si registra tra le ultra 64enni (0,55 per 100mila donne), seguite dalle 45-54enni (0,45). Anche tra le straniere la percentuale di donne uccise è più alta: il 20,2% sono uomini e il 23,1% donne.