La stirpe dei poeti non è estinta. Vive nei meandri di una società dalla sensibilità rattrappita, ma ogni tanto riemerge dall’ombra, per gettare sprazzi di luce sull’animo umano. Lo conferma Alberto Manca, 56 anni, cagliaritano, con la sua raccolta di poesie “Una vita tutta mia” (Officinae Edizioni). Un libro dalle pagine coinvolgenti, capaci di infondere il valore del sentimento, di riportare lo sguardo del mondo a un livello umano e ridefinire il senso vero dell’esistenza. Missione che l’autore si addossa appieno, forte dell’esperienza di chi ha toccato il confine tra la vita e la morte, per essere finito in coma dopo un incidente stradale, tornando poi a calcare il suolo terreno.
Si tratta di una raccolta di versi freschi, intensi e toccanti, a tratti delicati e a tratti potenti che – per usare un termine in voga – arrivano. Ed arrivano dritti al cuore. Suscitano sentimenti brucianti, trasudano di nostalgia e speranza, dolore e gioia. Invitano alla consapevolezza. Compongono un testo introspettivo sugli abissi umani – come scrive lo stesso Manca nella presentazione – che, col linguaggio inimitabile della poesia, parla di tutti noi, cavalieri moderni alle prese con i rispettivi draghi quotidiani, siano essi interiori o creati da una società sempre più spietata e vorace.
Svelano una realtà che spesso non riusciamo a mettere a fuoco, perché non è facile fare i conti con la nostra intricata natura. Dentro di noi ci sono infatti lande desolate , caverne oscure e monti invalicabili, che si annidano nel nostro intimo e nella nostra mente, e ci condizionano.
Il poeta ed una delle sue poesie
Può essere la paura, la disattenzione o la scelta sbagliata a bloccarci e impedirci di compiere il passo giusto. Eppure non c’è che una cosa da fare: Tornare a guardare il mondo e viverlo, con le sue difficoltà, le sue tappe obbligate e le sue incredibili sorprese. Come quella di accorgersi, magari, che la felicità era più vicina di quanto sembrasse. Di scoprire che si può sognare, come da bambini, amare e sentirsi leggeri e appagati, anche godendo delle piccole cose. Di constatare che il sogno risiede nella poesia, e può a sua volta trasformarsi in poesia.
“Una vita tutta mia” è un’opera intrigante, piacevole alla lettura che si rivela cibo per l’anima e dà speranza. Stando al suo autore ha molte ispirazioni, una delle quali risiede nelle lande sconfinate dell’Argentina, in città mitiche come Buenos Aires, Cordoba o Rosario, nei loro colori e nel senso di libertà di quei cieli, che lui ha contemplato. Ma io che Alberto conosco dalla giovinezza, dal tempo della spensieratezza e degli impeti più spontanei e generosi, penso che risieda soprattutto nel suo animo puro, incontaminato e ancora aperto alle cose migliori dell’esistenza. In un vissuto intenso e multiforme, capace di plasmare il cuore e l’intelletto. Nella voglia di superare le difficoltà che la vita ci propone e guardare serenamente al futuro. Mi è capitato di non presentarmi all’appuntamento col sorgere del sole – scrive del resto il poeta – Ho fatto fatica a scrollarmi di dosso la notte, i sogni. Ma sono sicuro, domani nascerà un altro giorno. Avvicinerò le mie mani alle cose, farò girare la ruota delle stagioni e tutto andrà bene. Un pensiero che da solo potrebbe conferire un senso all’esistenza umana, specie di questi tempi.
Alberto Manca: una delle sue poesie
Del resto è l’unica strada. Il mistero è in noi. Basta non dimenticarlo, osserva l’autore che nelle sue pagine ci fa dono di questa fondamentale consapevolezza, trasformandola in insegnamento, e ribadendo il compito principale alla poesia. Perché qui sta la questione. Il poeta ha il compito di aiutarci a strappare la maschera alla realtà, di darci forza e restituire dignità al genere umano e alla natura.
Da questo punto di vista, la Poesia può contribuire a recuperare l’uomo, consentirgli di riprendersi la vita e ricordargli che non dura in eterno. Ecco la profonda, inoppugnabile, morale, creata dalla bellezza delle parole.
Quando qualcuno ha detto che la bellezza ci salverà, forse, voleva dire anche questo. Non dimentichiamolo, specie nei momenti dalle molte ombre. Perché, a volte, quando sembra di non bastare a se stessi, tutto s’accende, per poi inevitabilmente spegnersi. In ciò risiede la grande lezione della Poesia, che ci rende immortali, rivelandoci il vero segreto dell’umano sentire.
“Una vita tutta mia” (Officinae Edizioni), presto in libreria.