Usa, una storia d’amore che porta il nome di Sly, in onore di Silvester Stallone. Recuperato in fin di vita il 24 aprile scorso da Ron Riggle, operatore del Providence Animal Center, sta combattendo la sua battaglia e si riprenderà
Abbandonato come uno straccio vecchio e inservibile, al Deshong Park di Chester, in Pennsylvania. Più morto che vivo. Incapace di alzare perfino la testa, magro da far paura, ovviamente denutrito, con evidenti segni di maltrattamenti. Era stato lasciato lì a morire, da solo.
Ma qualcuno ha avuto pietà di lui e ha chiamato il Providence Animal Center dicendo che c’era un cane che faticava a respirare. Eufemismo. Ron Riggle, racconta il centro nella sua pagina Facebook, in quel momento aveva un sacco di cose da fare, ma aveva uno strano presentimento. Così ha mollato tutto ed è corso a vedere il cane, salvandogli di fatto la vita. Ogni minuto per il suo recupero, infatti, si è rivelato prezioso.
“Quando Ron è arrivato al nostro centro con questa dolce anima – scrivono – e lo ha portato nella suite medica, ha chiesto solo una cosa dei dottori Croce e Boudwin: ‘Voglio che gli salviate la vita’”. “Il cane era pelle e ossa, incapace di sollevare la testa“.
Un combattente proprio come Rocky Balboa. Lo hanno battezzato Sly perché è un combattente proprio come Rocky, l’intramontabile figura del pugile interpretata da Silvester Stallone, che il centro ha anche taggato nei suoi post. Sly è entrato in ambulatorio d’urgenza martedì sera ed è stato operato per rimuovere un corpo estraneo dal suo stomaco: un giocattolo di corda gli bloccava l’intestino. L’intervento gli ha salvato la vita e ora Sly è in via di guarigione: grazie all’amore e agli sforzi dei medici sta recuperando alla grande, mangia normalmente, ha mosso i primi passi e lo scodinzolio felice fa ben sperare per il suo spirito.