Solo un comunicato del Mef può chiarire se ci sarà o meno uno slittamento dei termini in attesa del decreto legge
di Marco Mobili e Giovanni Parente
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Saldo Iva e versamento ritenute di lunedì 16 marzo ancora senza nessuna certezza per imprese e professionisti. Mentre il Governo lavora al decreto legge che interverrà sulle scadenze fiscali con un rinvio non generalizzato (si ipotizza una misura selettiva per settori e per volume d’affari fino a 400mila euro per i soggetti che prestano servizi e 700mila euro per la cessione di beni), mancano ancora conferme ufficiali sullo slittamento. Un vecchio e caro “comunicato legge” per congelare almeno fino al 13 aprile la scadenza del maxi versamento di imposte e contributi del 16 marzo sarebbe sufficiente per tranquillizzare imprese, professionisti e associazioni di categoria.
In ballo 22,5 miliardi
Una doppia scadenza che, considerando i dati dello scorso anno, vale complessivamente 22,5 miliardi di euro: 12,5 dalle ritenute e 10 dell’Iva. I contribuenti interessati non sanno come muoversi. E allora anche il tanto utilizzato in passato “comunicato-legge” potrebbe servire a capire come devono comportarsi. Del resto, l’emergenza legata al coronavirus sta già mettendo a dura pressione la situazione economica e finanziaria degli operatori con l’aggravante di non avere alcuna certezza su quando il quadro potrà cambiare.
Le richieste di Confindustria e commercialisti
Ecco perché anche le scadenze fiscali si trasformano in una vera e propria montagna da scalare. Non a caso, nel documento congiunto di Confindustria e Consiglio nazionale dei dottori commercialisti diffuso martedì 10 marzo la prima delle 22 richieste indirizzate al Governo era stata quella di dare una risposta immediata sulla sospensione dei versamenti. Un auspicio che alla data di venerdì 13 marzo non si è ancora tradotto in realtà, quando mancano poche ore al termine dei versamenti. Con buona pace, ancora una volta e in una situazione straordinaria, della certezza del diritto.
Anche gli artigiani in pressing
Anche gli artigiani chiedono di far slittare la scadenza del 16 marzo. «Sarebbe importante – si legge in un comunicato della Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) – che, a prescindere dalle decisioni che saranno adottate, si preveda lo spostamento della scadenza del 16 marzo con lo stesso decreto con cui oggi verrà disposta la sospensione dei versamenti. Ed altrettanto importante è che questa decisione sia resa nota nella giornata odierna tramite una comunicazione ufficiale del Governo. In questa fase molto delicata e concitata – conclude la nota – bisogna mettere le imprese nelle condizioni di avvalersi dell’aiuto derivante dalla sospensione dei versamenti: gli intermediari hanno bisogno di poter gestire tutti gli adempimenti con tempestività e certezza».
Per approfondire:
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